La Illycaffè di Cristina Scocchia supera le minacce del caro energia e dell’incremento dei costi delle materie prime: nel 2022 l’azienda triestina registra un aumento dei ricavi del +13,6% rispetto al 2021 e un utile netto che sale del +18,9%.
Il 2022 è stato un anno difficile per l’economia a causa del forte rincaro dei costi di energia e materie prime. Ciononostante i dati emersi dal bilancio approvato di Illycaffè mostrano risultati positivi con ricavi a 567,7 milioni e l’utile netto a 14,2 milioni. “Numeri che fanno ben sperare non tanto una singola azienda o un settore, ma l’intero made in Italy”, afferma l’AD Cristina Scocchia, in carica da gennaio 2022.
È proprio lei a raccontare di quanto l’azienda abbia risentito dei rincari e di come abbia deciso di affrontarli: “Nel nostro caso i costi di produzione sono saliti di 43 milioni, in percentuale +17% rispetto all’anno precedente. Al di là delle bollette di luce e gas, e di scostamenti significativi del packaging, a pesare in modo davvero significativo è stato il rincaro del caffè verde: da 110 dollari a libbra di novembre 2020 è arrivato a toccare in alcuni mesi anche 240 dollari”. È stato grazie ad un’importante “opera di efficientamento interno” che sono riusciti a tutelare i risultati economici. “Nessun taglio draconiano dei costi, solo una revisione di tutto quanto non era strettamente necessario. Un approccio da buon padre di famiglia”, riferisce Cristina Scocchia.
Pensando alle famiglie, che avevano già visto lievitare il budget destinato alla spesa, Illycaffè ha dunque deciso di assorbire “i rincari riducendo i margini per fare la nostra parte senza appesantire la situazione generale”. Questo attraverso un iniziale aumento di solo 2,7% e uno successivo del 3%, “di gran lunga inferiore all’effetto dell’inflazione”.
Dopo aver superato alla grande il 2022, l’azienda prima in Italia ad aver ottenuto la certificazione B Corp, adesso è concentrata sugli obiettivi futuri, in particolare sulla crescita all’estero. “L’azienda è fieramente italiana, e l’Italia pesa per circa un terzo del fatturato. Ci interessa molto crescere in America, che oggi vale circa un quinto, e che prevediamo possa raddoppiare: qui i ricavi 2022 segnano +27,4%, e anche al netto del rafforzamento del dollaro parliamo di un aumento a doppia cifra. Oltre agli Usa, seguiamo da vicino i mercati europei, Francia, Inghilterra e Spagna”, dichiara l’AD.
Qualche sguardo si posa anche un po’ più lontano, in Cina, dove Cristina Scocchia fa sapere che l’azienda intende usare un approccio diverso. “Valuteremo se muoverci da soli o appoggiandoci a un distributore locale: abbiamo già una filiale commerciale in Cina, e comunque le vendite segnano un progresso del 15%”, afferma. Poi aggiunge: “Le potenzialità sono di molto superiori, ma ci prendiamo il tempo per approfondirle”.
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