In salita si accelera. È quanto sta facendo Kiko Milano, come spiega l’AD Cristina Scocchia a “Il Sole 24 Ore”: 300 inaugurazioni entro il 2023, di cui 100 quest’anno, l’entrata in dieci nuovi mercati e circa 1.000 posti di lavoro tra il 2020 e il 2021.
Sempre più investimenti in risposta alla crisi: “Il 2018 e il 2019 sono stati due anni di svolta con il ritorno alla crescita che è stato fondamentale non solo perché abbiamo raddoppiato l’Ebitda in due anni, ma anche e soprattutto perché questo turnaround ci ha permesso di gettare le basi strategiche che si sono rilevate essenziali per essere resilienti durante la pandemia”. Innovazione di prodotto, digitalizzazione dell’azienda e crescita dell’e-commerce, non solo diretto, ma anche su marketplace: queste le direttrici su cui si è orientata la crescita di Kiko Milano da quando Cristina Scocchia ne è alla guida.
“Tutto questo ci ha fatto trovare più preparati a questa tempesta inaspettata: nei primi due mesi dell’emergenza abbiamo chiuso il 99% dei nostri negozi e il 40% nella seconda ondata; abbiamo dovuto ricorrere ad ammortizzatori sociali sia per il personale di sede sia dei negozi in tutto il mondo”, ha sottolineato l’AD nell’intervista dello scorso 5 marzo a “Il Sole 24 Ore”. La pandemia “ci ha portato a chiudere il 2020 con un fatturato in contrazione di circa un terzo, rispetto ai 600 milioni di euro del 2019, con un profitto che sarà fortemente negativo” ma “quello che per noi è importante, però, è aver reagito con grande determinazione”: lo dicono in particolare l’entrata lo scorso anno in tre nuovi mercati (Balcani, Grecia e Arabia Saudita) e la creazione di circa 300 nuovi posti di lavoro, 50 dei quali nell’headquarter di Bergamo.
Come ha evidenziato l’AD Cristina Scocchia, in gran parte sono “giovani con età media di 34 anni, impiegati soprattutto in It, digitale, finanza e marketing per sostenere la crescita internazionale”. Non solo: “Il secondo aspetto importante è che ci siamo rifinanziati con 270 milioni (100 dei quali garantiti da Sace), grazie a cui possiamo proseguire nel percorso di crescita internazionale dell’azienda”. Il piano per il 2020-2023 prevede “l’apertura di 300 monomarca, che si aggiungono ai 900 attuali, di cui cento nel 2021 in nuovi Paesi come Filippine, Tailandia, Indonesia, Slovenia, Croazia, Ucraina, Algeria, Marocco, Tunisia, Giordania, creando circa mille posti di lavoro inclusi i 300 del 2020”.
Fondamentale è non disperdere quanto le difficoltà dello scorso anno hanno potuto insegnare: “Abbiamo messo le persone al primo posto avendo il coraggio di chiudere i negozi anche prima che diventasse un obbligo di legge, così come abbiamo chiuso l’e-commerce per un periodo per tutelare la sicurezza anche dei lavoratori addetti alle vendite online e abbiamo garantito a tutti i dipendenti del mondo il 70% di stipendio, a volte integrando la Cig, a volte pagando tutto noi, come nel caso di India e Medio Oriente dove non erano previsti ammortizzatori sociali”. Secondo Cristina Scocchia il retail uscirà “rivoluzionato” da questa pandemia: “Il trend dell’e-commerce è destinato a crescere, tuttavia i negozi continueranno ad avere un ruolo importante, ma dovranno puntare molto sui servizi. Mi aspetto anche un rafforzamento dell’area Asia Pacific”. Cambiamenti che per un’azienda si traducono nella necessità di “investire su omnicanalità, integrazione tra fisico e digitale ed espansione verso Asia e Medio Oriente”.
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https://www.ilsole24ore.com/art/trecento-nuove-aperture-entro-2023-cosi-kiko-regisce-crisi-AD5fjXNB