Intervista a Gianluca Ponzio direttore della pianificazione strategica e marketing di Atac e liquidatore di Trambus Open spa
Trambus Open è stata costituita nel 2003 su iniziativa congiunta del Gruppo Atac, per il tramite di Trambus S.p.A., e di Les Cars Rouges SA, per la gestione delle linee 110 e archeobus, il servizio di torpedoni turistici che analogamente a quanto avviene in altre capitali non solo europee consentono tour della città di Roma, alla scoperta dei suoi tesori artistici e culturali. Attualmente il capitale sociale di Trambus Open è detenuto per il 60% da Atac S.p.A. e per il restante 40% da Les Cars Rouges SA e la società è impegnata nel suo risanamento e rilancio.
Fino al 2005 essa ha infatti potuto contare su una situazione di sostanziale monopolio, ma quando, a partire dal 2005, altri tour operator si sono presentati sul mercato romano Trambus Open non è stata in grado di reggere sia da un punto di vista industriale che commerciale alle mutate condizioni ed ha iniziato ad accumulare perdite.
Gianluca Ponzio è il direttore della pianificazione strategica e marketing di Atac e liquidatore di Trambus Open spa e con lui cerchiamo di capire quale sarà il destino di questo servizio, diventato familiare ai romani, ormai abituati a vedere i bus rossi a due piani della linea 110 procedere per le vie del centro. Dottor Ponzio, ci ha accennato al fatto che Trambus Oper dopo appena dieci anni dalla sua costituzione ha cominciato a perdere quote di mercato…

Quale è stata la sua prognosi?

In Italia i partenariati “pubblico privato” hanno sempre funzionato poco e male».
Quali sono i numeri della vostra gestione?

Come giudica alla luce di ormai un decennio di attività l’esperienza dei bus scoperti a Roma?

Dopo tanti anni di sostanziale vuoto normativo, questa amministrazione sta tentando una normativa ma forse la strada scelta è un po’ in salita. Al momento è ancora in corso una gara bandita da Roma Capitale per la gestione delle licenze sulla quale gravano molti ricorsi. Il tema della regolamentazione del servizio è, direi da sempre, la prima lampante differenza tra noi e le
altre capitali europee. Il mercato a Roma si è, per così dire, autoregolamentato; sono presenti diverse realtà non tutte paragonabili tra loro sia per qualità del servizio sia per organizzazione. La situazione romana degli open bus potrebbe in parte ricordare quello che è accaduto nel trasporto aereo con l’arrivo delle compagnie low cost che hanno spiazzato i grossi carrier anche attraverso un modello molto deregolamentato, quasi ai limiti. Basta ricordare il contenzioso Inps verso Ryanair sui contributi da versare. C’è però una differenza: nel caso degli open bus gli utenti non hanno beneficiato di migliori prezzi. Come dire: una regolamentazione da low cost e proventi da compagnia tradizionale».
Lei sta cercando di rilanciare il servizio. Su cosa sta puntando per incrementare il numero dei passeggeri sulle due linee?

Trambus Open sconta qualche anno di arretratezza ma abbiamo rispolverato i sistemi di georeferenziazione e vogliamo innovare molto sul prodotto incrementandone il valore attraverso offerte qualificate e differenzianti sul versante dell’intrattenimento a bordo. Stiamo anche lavorando sulla qualità del servizio definendo e controllando degli standard. Anche sul versante del personale c’è molto da fare non solo in termini di produttività. Le persone devono essere gestite e motivate, solo attraverso il loro pieno coinvolgimento si potranno avere risultati positivi».
Avete pensato a una qualche forma di collaborazione o sinerp gia tra voi e gli altri operatori turistici di Roma per migliorare il livello generale dei servizi a disposizione dei numerosi visitatori della nostra città?

Nel comparto hotelerie siamo interessati anche a possibili sinergie di booking e/o bundling sia nei portali che nei siti degli operatori. Abbiamo ovviamente preso contatti anche con il mondo dei vettori: compagnie aeree, treni e navi da crociera».
Vi è una forma di interazione tra voi e la vostra clientela?

I vostri clienti sono turisti, prevalentemente stranieri, qual è la vostra politica di marketing e come fate conoscere il vostro servizio ai potenziali utenti?

Quale ruolo svolgono le nuove tecnologie nello svolgimento del vostro servizio? Adesso sono di gran moda le applicazioni per piattaforme multimediali (smartphone, tablet, ecc). Avete in programma novità su questo fronte?

possibilità ed integrazioni per un servizio come il nostro.
Appena “girato l’angolo” abbiamo pronto un piano di investimenti che riguarda in gran parte la tecnologia».