“Sette Storie”: l’intervista a Cristina Scocchia, AD di Kiko Milano

La ripresa sta per arrivare e "abbiamo davanti una opportunità storica per far ripartire le nostre imprese ma anche il nostro Paese": lo sottolinea più volte Cristina Scocchia intervenendo a "Sette Storie", programma di approfondimento di RaiUno. L’AD di Kiko Milano, intervistata da Monica Maggioni, si dice ottimista, pur non nascondendo le difficoltà che l’Italia sta vivendo in questo periodo: "Penso che la crisi stia per finire. Ci vorranno mesi, ma di sicuro non anni".
I dati non sono di certo incoraggianti: "In sei mesi, da aprile a settembre, 100 mila aziende sono fallite: 27 mila nel commercio. E quelle vulnerabili, in crisi sono passate dal 45% al 60%". Numeri "drammatici" davanti ai quali, secondo Cristina Scocchia, è necessario mettere in campo "un mix di azioni", alcune prettamente politiche e altre ascritte più al mondo delle imprese. "Quello che si chiede al mondo politico è di facilitare l’accesso a nuova liquidità: c’è bisogno di snellire le procedure per l’emissione di nuove linee di credito e di maggiori fondi di garanzia in modo che le banche possano dilazionare le scadenze di mutui già esistenti", spiega l’AD di Kiko Milano evidenziando inoltre come per dare "una grande boccata d’ossigeno alle aziende" servirebbe inoltre "un’accelerazione dei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione". Le imprese invece devono dimostrare determinazione e continuare a investire in innovazione e digitalizzazione: "Non è facile nel momento in cui profitti e fatturati calano ma è oggi che si prepara la ripartenza e noi dobbiamo saper costruire un vantaggio competitivo differenziale altrimenti quando arriverà la ripresa non sapremo coglierla".
Non bisogna però dimenticare che lo scenario di oggi non è solo imputabile alla pandemia: "Negli ultimi 25 anni il reddito medio in Italia è cresciuto solo dell’8%, in Francia del 30% e in Germania del 36%. Le nostre risorse sono sempre state assorbite dalla gestione corrente, dall’oggi, invece che investire in infrastrutture, fisiche e digitali, in economia circolare, sanità e istruzione. Insomma nel futuro". Ora però all’orizzonte c’è il Next Generation Ue: "209 miliardi, due volte e mezzo il Piano Marshall, dunque una grande occasione per ripartire".
E in questa prospettiva bisognerebbe accompagnare la ripresa puntando anche su quelle opportunità e potenzialità che fino ad oggi l’Italia non è stata capace di sfruttare pienamente. Come la valorizzazione del capitale umano femminile: un problema "non più solamente etico e morale, ma anche economico". Non a caso Cristina Scocchia lascia parlare i numeri: "Oggi in Italia il tasso di occupazione femminile è del 50%, diciotto punti più basso di quello maschile. Se noi portassimo il tasso di occupazione femminile dal 50 al 60%, secondo la Banca d’Italia cresceremmo di sette punti percentuali, molti più di quelli che potrebbero arrivare attraverso le risorse europee". Per l’AD di Kiko Milano dunque è anche da qui che dobbiamo ripartire: "Negli ultimi cinque anni sia la Francia che la Germania sono riuscite. Adesso tocca a noi".

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