Processo SEA/F2i/SREI

Aggiornamento del 24 ottobre 2014: Accusati di concorso in turbativa d’asta nell’inchiesta relativa alla vendita di SEA, società che gestisce gli scali aeroportuali di Malpensa e Linate, Vito Gamberale, ex Amministratore Delegato di F2i, e Mauro Maia, Senior Partner dello stesso Fondo di investimenti infrastrutturali, sono stati prosciolti in data odierna dal gup Anna Maria Zamagni. I due manager hanno ottenuto il proscioglimento perché, come dichiarato dal giudice per l’udienza preliminare, il fatto non sussiste.

Conferenza stampa di Gamberale/Maia e loro legali

Quella che segue è una sintesi degli argomenti affrontati dall’Amministratore Delegato di F2i, Vito Gamberale, in occasione di una Conferenza stampa svoltasi il 25 giugno 2014 presso la sede di Milano di F2i – Fondi italiani per le infrastrutture. La Conferenza è stata indetta dall’Ing. Vito Gamberale, dal dott. Maia, Senior Partner di F2i, e dai loro legali.

– E’ intenzione di entrambi, Gamberale e Maia, indagati per la vicenda in oggetto, rompere il rispettoso e doveroso silenzio finora osservato, vista la decisione assunta al termine delle indagini preliminari da parte della Procura;
– Certamente, come indagati, non intendiamo sottrarci alla sede propria del confronto e del giudizio;
– Intendiamo solo anticipare la divulgazione e la completa lettura (non solo per frasi smozzicate e comunque estrapolate) delle prove agli atti che dimostrano l’assoluta infondatezza delle accuse mosseci;
– La necessità della divulgazione è suggerita dalla esigenza e responsabilità di tutelare, prima di tutto, il Fondo F2i e i relativi Investitori Istituzionali, nonché ribadire la correttezza del modo con cui F2i opera sul mercato;
– Si vuole anche tutelare l’onorabilità e la reputazione degli amministratori tutti (CdA compreso, per quanto dirò tra poco) e dell’intera struttura;
– Si sente perciò il dovere di dare un contributo concreto alla diffusione conoscitiva di tutta la vicenda, che appare inconsistente come materialità;
– Finora, abbiamo assistito, in silenzio, al dibattito apertosi in Procura, e che ha visto e vede questo fascicolo come un oggetto fondamentale della contesa. Anche tutti i giornali di oggi lo sottolineano;
– In questa situazione, che non ci appartiene, non possiamo sentirci strumenti di un confronto istituzionale, obiettivamente in essere, che ci interessa come cittadini, ma non può assolutamente penalizzarci come indagati;
– L’inchiesta nasce sulla base di una telefonata, tra il serio ed il faceto, tra me e Maia, avvenuta il 14 luglio del 2011 (non vorrei che l’anniversario della rivoluzione francese ci giochi un tardo-giacobinismo di ritorno);
– In quella telefonata qualcuno vede elementi per ipotizzare una gara “combinata” ed a misura di F2i, da parte del Comune;
– Questa ipotesi è tuttora presente mediaticamente e anche nella contrapposizione politica locale;
– In precedenza F2i aveva inviato, al Comune, una Offerta non Vincolante, il 28 ottobre 2011;
– Il Comune pubblicò il bando di gara il successivo 17 novembre 2011, ponendo come termine per la presentazione delle offerte il 16 dicembre 2011, alle 10:00;
– La Procura ha potuto, comunque, ricostruire tutte le tappe del processo di gara che hanno preceduto la data di pubblicazione del bando. E tale ricostruzione è stata effettivamente effettuata;
– L’indagine ha infatti consentito di chiarire fin da subito, entro il novembre del 2012, che la gara indetta dal Comune si era svolta nel più rispettoso ruolo delle parti, in totale trasparenza e correttezza. A tale ricostruzione è stato dato un contributo non solo da noi due, ma dagli stessi funzionari e consulenti del Comune;
– Quindi, nessuna interferenza tra F2i e Comune, e nessuna commistione, a proposito del bando di gara;
– Il bando di gara è stato trasparente ed indipendente. Non è stato su misura;
– Ribadisco ciò che dissi subito e che parve sfrontato due anni orsono: su misura mi faccio solo gli abiti (1 ogni 2 anni)!;
– Risulta pertanto incomprensibile capire perché, ancora nei giorni scorsi, venivano riportati brani di quella telefonata, tenendo così in piedi una ipotesi del tutto insussistente, secondo la stessa Procura, e questo dopo oltre 2 anni di inchiesta;
– Tutti i testi sentiti al riguardo hanno confermato il contenuto della memoria anticipata da me al Procuratore il 4 aprile, prima ancora che l’inchiesta prendesse il via reale;
– Quindi il faro accesosi sulla presunta “combine” tra Comune ed F2i si spegne;
– Ma se ne accende un altro, sul ruolo e sul comportamento tenuto, il giorno della gara, dall’indiano Vinod Sahai, accreditatosi come rappresentante della indiana SREI;
– Comportamento sottolineato, nella mia stessa memoria del 4 aprile 2012, come caotico tentativo di turbativa d’asta;
– E ricordo, anzi, che fu proprio F2i a convenire, col Comune, nei giorni successivi, la opportunità di aprire quella busta, per vedere cosa conteneva e per porre fine alle strumentalizzazioni in corso. E venne fuori che era un’offerta farlocca;
– Ora quel comportamento irrituale, me lo trovo ritorto come accusa contro di me e del mio collega!;
– Sahai Vinod è una persona che non ho mai incontrato, con cui non ho mai avuto rapporti né diretti, né indiretti;
– Ne parlerà Maia, per quei pochi dettagli che potrà raccontare, circoscritti nel suo unico incontro di pochi minuti;
– Fatto sta, che sulla base di questo comportamento strano dell’indiano, e della sua offerta farlocca e fuori tempo, viene dedotto che l’offerta di F2i, in fase di gara, sia stata calibrata al minimo rialzo;
– E’ questo un aspetto che merita una rigorosa documentazione;
– F2i, in fase di offerta non vincolante, avanzata il 28 ottobre 2011, e relativa al solo 20% allora ipotizzabile in vendita, aveva valutato il 100% di SEA pari ad 825 Mil€. Il Comune, nel bando di gara, pubblicato il 17 novembre, aveva valutato il 100 % di SEA pari a 975 Mil se riferito alla quota del 20%; pari a 1.143 Mil se riferito alla quota del 30% circa. Quindi con rialzi, rispetto alla offerta di F2i, del 18% o del 39%;
– E siccome F2i optò per offrire solo per la quota del 30%, si partiva da una divaricazione di prezzi base del 39%. Non poco, per essere certi di una futura redditività adeguata all’investimento;
– Poi, queste basi di valore, come offerta preliminare e come base d’asta, subivano incrementi per la maturazione di eventuali effetti positivi. In tal caso la divaricazione arrivava ad un + 10%;
– Quindi il Comune aveva fissato una base d’asta molto più elevata dell’offerta non vincolante presentata da F2i: da un + 10% ad un + 39%;
– In tale situazione, il conseguente rischio, per F2i, veniva a posizionarsi in una banda di criticità, che richiedeva una profonda riflessione;
– Tant’è che il CdA di F2i, tenutosi il 14 dicembre del 2014, vide un acceso dibattito, con la partecipazione di molti consiglieri;
– Si confrontavano l’opinione di non partecipare alla gara, con conseguente possibile fallimento del Comune oppure, con grande senso di responsabilità, presentare un’offerta allineata alla base d’asta fissata dal Comune,;
– Il verbale di quel CdA è agli atti. Possibile che non sia mai stato letto da nessuno?;
– Fu quel CdA che, alla fine, decise per la partecipazione, fissando il prezzo a solo 1 € in più. Voleva essere un segnale di responsabilità verso la più importante municipalità d’Italia, ma anche un chiaro segnale che F2i vedeva stressati i propri rendimenti attesi;
– Fu l’intero CdA a prendere tale decisione;
– Per questo all’inizio ho detto che devo tutelare gli amministratori tutti, CdA compreso;
– Questo aspetto è totalmente chiaro e lampante. Non può essere banalizzato al solo euro in più!;
– Si trattò di un rincaro dal 10 al 39% rispetto a quanto F2i riteneva di offrire. Non poco;
– Così abbiamo documentalmente smarcato sia la telefonata, sia l’euro in più;
– Passo la parola a Maia, perché chiarisca i rapporti con il sig. Vinod Sahai, da me mai incontrato;
– ………
– Organigramma di F2i;
– Verbale di Sahai del 20 luglio 2012: A.D.R. “Non ho mai conosciuto Vito Gamberale, né tanto meno ho avuto modo di parlare con lo stesso.” Lo dice per ben 2 volte;
– Tutti i testi presenti all’incontro – del 12 dicembre, presso F2i – del Sahai con Maia, e cioè altri 2 dirigenti di F2i, oltre a 2 alti dirigenti di Unicredit, hanno escluso la mia presenza;
– Eppure mi trovo indagato perché “in concorso e previo accordo, colludeva con Sahai perché si astenesse dal concorrere alla gara indetta dal Comune di MI”;
– Non trovo alcun frammento di prova, di documento, di ipotizzabilità per accettare questa accusa!;
– Tra l’altro, come è possibile?: il bando prevedeva raggruppamenti, quindi la possibilità di confrontarsi con i vari potenziali interessati; Maia, nella sua autonomia, lo ha fatto; e quell’ipotetico interessato – la CDC francese – è stata riportata nel verbale del CdA, in quanto qualsiasi accordo previo o successivo, avrebbe dovuto essere riportato al CdA, come è stato per CDC; il bando vincolava eventuali cessioni successive al benestare del Comune; come avrebbe potuto F2i promettere qualcosa che notoriamente dipendeva dal Comune?; e che bisogno c’era di fare quella sceneggiata se ci fosse stato un accordo?;
– E poi non ci sono tracce di telefonate, di mail, di contatti, né diretti né indiretti, né prima, né dopo, né mai;
– Insomma le conclusioni paiono più e solo congetture, che prove di processo!

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