A voi la smart grid

L’Expo è stata una grande occasione per far conoscere a semplici cittadini, capi di Stato e ministri dell’Energia, che cos’è il gruppo Enel e la nuova strategia della società basata sulle reti intelligenti e le fonti rinnovabili. E da domani anche sulla fibra ottica

Enel è stato uno degli otto global official partner di Expo 2015 e ha investito una cifra molto consistente nella manifestazione, circa 29 milioni di euro. Che risultati ha dato, in termini di comunicazione, questo grande sforzo profuso nell’esposizione universale dal gruppo guidato da Francesco Starace? “Nella nostra presenza all’Expo”, precisa Andrea Falessi, head of communication Italia di Enel, “c’era un’importante componente tecnologica: la realizzazione della smart grid nell’area dell’esposizione, una rete intelligente di distribuzione dell’energia che avrebbe potuto alimentare una città di oltre 100mila abitanti. L’altra componente è stata l’attività di comunicazione, che ha fatto perno sul padiglione dell’Enel, declinata nei tre classici driver: la brand reputation, il supporto allo sviluppo del business e la promozione commerciale”.
Qualche cifra può dare un’idea dei risultati, meglio di tante parole, e Falessi è pronto a snocciolarle: “Durante i sei mesi della manifestazione il nostro padiglione ha registrato 792mila visite, con una progressione impressionante: dai 116mila visitatori di maggio ai 132mila di agosto, ai 185mila di ottobre. Già questo è un risultato importante per noi. Nel padiglione si snodava un percorso esperienziale in cui descrivevamo la rete evoluta, la rete del fututro e spiegavamo come essa si inserisce nel business dell’elettricità. Alla fine del percorso, avevamo riprodotto un Punto Enel, uno spazio cioè dove presentavamo le nuove offerte commerciali, spiegavamo come funziona la mobilità elettrica, illustravano i prodotti e le soluzioni tecnologiche che offriamo direttamente ai clienti. In questo Punto Enel abbiamo raccolto 15mila contratti, richieste di informazione, per esempio sul risparmio energetico, sui pannelli fotovoltaici, sulle pompe di calore, eccetera. Molti di questi contatti si sono trasformati in contratti commerciali; non abbiamo dati precisi sulla redemption, ma si tratta di numeri importanti”.
Expo ha rappresentato un momento di incontro anche a più alto livello. “In sei mesi abbiamo organizzato 25 eventi a cui ha partecipato il top management e 112 incontri di business con potenziali clienti o soggetti istituzionali”, spiega Falessi. “Abbiamo incontrato tutti i presidenti di Regione, molte Province, molti capi di Stato, ministri dell’Energia, responsabili tecnici del settore elettrico. Tanti rappresentanti dei 32 Paesi in cui Enel è presente sono venuti a Expo e hanno avuto contatti con il top management del gruppo e con il business development. Il brand Enel, inoltre, è stato esposto al grande flusso di visitatori di Expo, milioni di persone sono passate davanti al nostro padiglione”.
Il risultato smentisce insomma le cassandre della vigilia che preconizzavano un insuccesso e sostenevano che questo genere di manifestazione non ha più senso nell’epoca di Internet. “Per noi un senso ce l’ha”, conferma Falessi. “Siamo molto contenti di come sono andate le cose. Anche perché Expo si è tenuta ini un momento particolare per il nostro gruppo. Nel 2015 Enel ha cambiato organizzazione e rivisto le sue strategie: oggi sono totalmente poggiate sulla rete digitale come vettore di sviluppo, cioè sulla distribuzione del futuro e sulle rinnovabili, he vengono integrate nel mercato grazie appunto alle reti evolute. Tutto questo l’abbiamo rappresentato nel padiglione dell’Expo, dove la smart grid era il cuore del messaggio”.
Il discorso non ha perso di attualità dopo Expo, al contrario è più che mai sotto i riflettori. Sulla rete elettrica si innesta infatti il tema della nuova banda larga, la fibra ottica superveloce che nei piani del governo deve portare l’Italia fuori dal digital divide. Enel intende contribuire a questo progetto portando la fibra ottica nelle case degli italiani assieme ai 35 milioni di contatori elettronici che la società ha in programma di sostituire nei prossimi tre anni. “Proprio in questi giorni stiamo studiando la ‘newco’ per l’operazione banda larga, una società aperta a tutti gli operatori delle tlc”, afferma Falessi. “Sarà il veicolo attraverso il quale si potrà partecipare alle gare e quindi offrire servizi di installazione e manutenzione della fibra ottica. Enel in Italia è nella posizione migliore per sviluppare questa infrastruttura, abbinando alla sostituzione dei contatori la posa inopera della fibra”.
C’è insomma una linea di continuità anche simbolica e di comunicazione tra l’Expo e il 2016, che sarà l’anno di partenza di questa grande trasformazione.
“Intanto ci resta la soddisfazione per il lavoro a Expo, è stato un lavoro di team, siamo riusciti a creare una bella collaborazione tra i nostri ingegneri, i tecnici e gli uomini della comunicazione. In questi sei mesi abbiamo fatto anche un’esperienza inedita per noi: guardare le file che si sono create nei giorni di maggior flusso di pubblico davanti al padiglione dell’Enel. Non eravamo abituati a vedere la gente che fa la fila per capire come funzione una turbina. A Expo è successo anche questo”.

 

FONTE: Prima Comunicazione

 

AUTORE: Claudio Cazzola