Marco Maria Durante commenta il progetto di internazionalizzazione di LaPresse S.p.A.

La Borsa americana sarà il primo step del percorso di internazionalizzazione intrapreso da LaPresse S.p.A.: Marco Maria Durante, fondatore dell’agenzia, ha annunciato l’apertura di diverse sedi in Paesi esteri.

Marco Maria Durante

LaPresse S.p.A. nel mondo: il piano di Marco Maria Durante

Circa un anno fa LaPresse S.p.A. ha concluso un accordo di partnership quinquennale con Associated Press (AP), la prima agenzia di stampa internazionale, con sede negli Stati Uniti d’America. L’obiettivo di Marco Maria Durante , fondatore e Presidente, è la diffusione all’estero di LaPresse S.p.A. L’emergenza causata dal Coronavirus ha causato uno stop alle attività messe in campo dall’agenzia. Adesso che è iniziata la Fase 2, LaPresse S.p.A. ha rimesso in moto la sua strategia. È in corso l’organizzazione per l’apertura di ben 24 filiali entro fine giugno, tra cui quelle di New York, Los Angeles, Londra e Singapore: le sedi sono state affittate proprio da AP in modo da agevolare le attività congiunte. Ma è la collaborazione con Deloitte il punto centrale dell’operazione: la Big Four si sta infatti occupando del calcolo delle quotazioni per lo sbarco a Wall Street previsto per il 2021. Secondo Marco Maria Durante l’internazionalizzazione è l’unica via che permetterà la crescita dell’agenzia: se i risultati di New York si confermeranno positivi, il fondatore non esclude un ritorno anche nella capitale della Borsa italiana.

Marco Maria Durante: l’informazione durante l’emergenza

Marco Maria Durante fonda LaPresse S.p.A. nel 1994: precedentemente l’agenzia di stampa era un’agenzia fotografica, la Publifoto Torino, appartenuta al padre Silvio Durante. In 15 anni di attività, la media company è diventata proprietaria di 7 sedi e coinvolge circa 150 dipendenti: è stata la prima agenzia italiana a possedere teche video oltre a creare il più grande archivio di foto europeo. Un successo che l’emergenza Coronavirus non ha fermato, anzi: secondo il Presidente infatti, sebbene il settore dell’editoria sia in sofferenza, le agenzie di stampa sono le realtà che hanno avvertito di meno gli effetti delle restrizioni. Il boom degli utenti online causato dalle limitazioni alla circolazione ha definitivamente imposto il primato dell’informazione digitale e di conseguenza aumentato gli introiti derivanti dalla pubblicità. Ma non si tratta solo di numeri. Per Marco Maria Durante l’editoria ha dimostrato di essere ancora indispensabile per la vita di un Paese. Grazie allo sforzo di giornalisti, radio e tv, in queste settimane è stato possibile ottenere un’informazione seria e controllata: gli ultimi dati dicono infatti che sempre più utenti bypassano i social e navigano direttamente sui portali che ritengono affidabili.