Le tappe del percorso professionale di Gregorio Fogliani

Le tappe della carriera di Gregorio Fogliani: dalla fondazione di QUI! Group all’importante riconoscimento di Capital, che lo ha inserito nello speciale Numeri 1 d’Italia definendolo un “Imprenditore illuminato” con forte propensione all’innovazione. Gregorio Fogliani: l’imprenditoreClasse 1957, Gregorio Fogliani sale al timone del più importante locale genovese, il Moody, già all’età di 23 anni. Questa prima esperienza imprenditoriale funge da preludio a una nuova sfida: alla fine degli anni ’80 dà vita insieme ad altri soci a QUI! Ticket Services, società che successivamente prenderà il nome di QUI! Group. L’intuizione è vincente e in pochi anni il Gruppo comincia e espandere il suo business. La diversificazione porta alla fondazione di Paybay, Welfare Company e di QUI! Financial Services. QUI! Group nel 2015 arriva a raggiungere un fatturato di oltre 500 milioni di euro, un risultato frutto di una gestione improntata all’innovazione e alla lungimiranza. Il Gruppo diventa leader nel settore dei titoli di servizio per il welfare aziendale e sociale, dei sistemi di pagamento e dei programmi di fidelizzazione. Grazie ai risultati ottenuti, nel 2016 Capital lo inserisce nello speciale dedicato ai Numeri 1 d’Italia, mettendo in evidenza la sua propensione all’innovazione che ne fa un “imprenditore illuminato”. A partire dal giugno dello stesso anno, Gregorio Fogliani diventa autore del blog di Formiche, dove scrive di welfare e lavoro, innovazione ed economia. Attualmente sta lavorando allo sviluppo internazionale di QUI! Group: dal 2015 la società è approdata in Brasile, dove è stata avviata una nuova sede. Gregorio Fogliani: le attività beneficheDa sempre attento al problema dello spreco alimentare, Gregorio Fogliani nel 2007 costituisce QUI Foundation, onlus nata con l’obiettivo di sostenere l’iniziativa “Pasto Buono”, un progetto finalizzato alla ridistribuzione del cibo sano, integro e invenduto di bar, ristoranti, mense e supermercati alle persone bisognose. Inizialmente avviato a Genova, “Pasto Buono” si è diffuso in molte altre città italiane, raggiungendo cifre di tutto rispetto: 200mila pasti donati nel 2014 e circa un milione distribuiti dall’inizio delle attività. Un risultato presentato a Milano durante l’Expo 2015 e che ha garantito alla onlus l’inserimento nella FAO, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, come partner del programma internazionale contro gli sprechi SAVE FOOD. Tra le ultime iniziative di QUI Foundation da segnalare la pubblicazione di una ricerca in collaborazione con l’Università Federico II relativa allo spreco alimentare nel centro storico di Napoli. Un’iniziativa che rientra nel progetto “Campania Differenzia”, promosso dal Ministero dell’Ambiente e da ANCI.
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