L’energia interconnessa: l’intervento di Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni, alla settima edizione di “Green & Net Zero Talk”.
Claudio Descalzi: “Bisogna avere fede nelle competenze delle persone”
Nel corso della settima edizione del “Green & Net Zero Talk – L’energia interconnessa”, a cui ha preso parte anche il CEO di Eni Claudio Descalzi, si è parlato di come le grandi realtà energetiche stiano affrontando le sfide sempre più complesse legate alla transizione energetica e al Net Zero. Necessario accelerare e in quest’ottica è importante evitare ideologie e adottare un approccio pragmatico e concreto, come ha rimarcato Claudio Descalzi. In questo, a giocare un ruolo fondamentale è anche la tecnologia e la capacità di sviluppare soluzioni sempre più funzionali. Sarebbe sbagliato però guardare alla tecnologia come a “un totem, una fede”, ha sottolineato il CEO di Eni: “Le tecnologie si accumulano, si cambiano, migliorano e bisogna avere fede nelle competenze delle persone”.
Claudio Descalzi: diversificazione e innovazione, il futuro dell’energia è qui
Per accelerare, ha ricordato Claudio Descalzi, Eni sta investendo sempre più in diversificazione e innovazione, perché “non possiamo dipendere solo dall’andamento del petrolio”. Il CEO ha poi spiegato come Eni, attraverso l’implementazione del modello satellitare, sia riuscita ad accelerare lo sviluppo di nuovi business legati alla transizione energetica, mantenendo solidità anche nelle attività tradizionali, integrate nel percorso di decarbonizzazione: “Nel 2023-24 le nostre business combination, tra dividendi e firmout, ci hanno dato più di 12 miliardi e questo ci ha permesso di dimezzare il debito”. Resta centrale anche l’impegno sul fronte dell’innovazione tecnologica: “Costruirsi la propria tecnologia permette di entrare in strade completamente nuove”. Basti pensare al supercomputer HPC6 realizzato da Eni, che ha integrato il supercalcolo “lungo tutta la filiera dei nostri business trasformandolo in una delle leve per il raggiungimento del Net Zero al 2050”. L’HPC6 è riconosciuto oggi come uno dei sistemi di supercalcolo più avanzati al mondo per scopi industriali.

