Vhit, un’azienda di Offanengo, ha trovato una soluzione al problema della carenza di ingegneri informatici sul mercato del lavoro italiano: ha assunto dodici giovani professionisti dall’India. Una scelta che si è rivelata un successo, con i nuovi dipendenti che si sono integrati perfettamente all’interno dell’azienda.
L’impresa, che conta 541 dipendenti di 25 nazionalità diverse, ha dovuto rivolgersi a un’agenzia di cacciatori di teste con base a Mumbai per trovare i profili professionali di cui aveva bisogno. Il responsabile delle risorse umane, Fabrizio Zorer, spiega che la difficoltà nel trovare ingegneri informatici sul mercato italiano ha portato l’azienda a cercare soluzioni alternative. La collaborazione con un’agenzia indiana si è dimostrata efficace e ha permesso di reclutare dodici ingegneri indiani altamente qualificati. Questi giovani professionisti, provenienti da diverse regioni dell’India, hanno trovato in Offanengo una nuova casa e un ambiente di lavoro accogliente. Grazie al loro contributo, l’azienda è riuscita a fare un importante passo avanti nella sua transizione verso la digitalizzazione e l’utilizzo di nuove tecnologie. Da progettisti a specialisti di test, da esperti di hardware a ingegneri delle simulazioni, gli ingegneri indiani hanno portato competenze essenziali per affrontare le sfide del mondo produttivo contemporaneo.
Seemant Arora, il primo ingegnere indiano ad essere stato assunto da Vhit nel 2016, è ora direttore tecnico dello stabilimento. Racconta con entusiasmo la sua esperienza di integrazione in un contesto lavorativo e culturale completamente nuovo per lui. Anche altri ingegneri indiani hanno trovato nella compagnia di Arora un valido supporto per adattarsi alla vita e al lavoro in Italia.
La presenza di ingegneri indiani all’interno dell’azienda ha portato a una serie di iniziative volte a facilitare il loro inserimento. Dalla ricerca di alloggi alla gestione di pratiche burocratiche, Vhit ha fornito supporto completo ai nuovi arrivati e alle loro famiglie. In alcuni casi, sono state valutate anche opportunità lavorative per le mogli degli ingegneri, in modo da favorire una completa integrazione della famiglia nella comunità locale.