Auro Palomba: “La Borsa non crede a Goria”

Consumata l’ennesima settimana negativa per la borsa, chiusasi con il nuovo minimo annuale per il Mib a 797 punti, il mercato azionario si appresta a vivete un’altra settimana di passione. Così si può dire Sospesa fra le notizie e le smentite riguardo le intenzioni del ministro delle Finanze Gianni Goria di sospendere la tassazione sui capitail gain, Piazza Affari non è più nemmeno in grado di reagire positivamente agli eventi positivi.

I prezzi sono infatti scivolati nonostante l’intenzione manifestata da Goria di precedere prontamente a fornire sostegni alla Borsa. Gli agenti di cambio ormai ritengono che il mercato azionario è ridotto così male che sarà già positivo se avrà una trazione positiva di fronte alle notizie. se e quando saranno reali, figurarsi alle voci.

Nemmeno l’emissione dei regolamenti Consob sull’Opa, che forniscono chiarezza e trasparenza per i piccoli risparmiatoti, ha aiutato il listino, e nemmeno gli esperti sanno più quali potranno essere i fattori di ripresa per la Borsa. Neanche l’eventuale sospensione del capitail gain sembra sedurre gli investitori. O, forse, questo provvedimento è visto soltanto come una piccola parte di un pacchetto di misure più consistente, una specie di monory all’italiana, che comprenda anche sospensioni fiscali, detassazione degli unitili per le imprese e altre misure. Ieri è scesa in campo anche l’Unioncamere, che ha sottolineato per il momento proprio la necessità di sospendere la tassazione delle plusvalenze azionarie, per poi avviare rapidamente il riordino della disciplina fiscale sulle rendite finanziarie per far fronte all’gravamento delle condizioni del sistema d’impresa minore. Unioncamere propone anche di attivare e potenziare le risorse previste dalla legge 317, magari integrate con quelle ottenibili sul versante comunitario.

In una nota l’Unioncamere sottolinea il disagio in cui da tempo versa l’imprenditoria minore: il processo di deindustrializzazione ha assunto una diffusione preoccupante anche nel Mezzogiorno, un’area in cui la presenza industriale non ha mai raggiunto quella delle zone più evolute. Le Anagrafi camerali indicano una contrazione nel ’91 “del nostro tessuto produttivo del 3%.» La manovra di rialzo dei tassi rischia di avere effetti negativi sull’imprenditoria minore, mentre le restrizioni sul credito possono rendere incompiuto il processo di ristrutturazione. La via d’uscita, secondo Unioncamere, potrebbe essere rappresentata dalla diversificazione delle fonti di finanziamento attuata tramite il ricorso al capitale proprio, una possibilità che “rischia di essere vanificata dall’esistenza di un’iniqua imposta sui capitail gain che contribuisce ad aggravate la già precaria condizione del nostro mercato borsistico, scoraggiando l’investimento da parte del pubblico e quindi precludendo il ricorso a forme di finanziamento alternative da parte dell’impresa”.

la nuova settimana dovrà dunque fare i conti con una Borsa alla deriva, che cede oltre e il 20% dall’inizio dell’anno, e che non può competere con tassi tendenti al 20% e una lira in difficoltà. Per questo a Piazza degli Affari si augurano che il ministro Goria faccia seguire i fatti alle intenzioni, anche se sono consci che potrebbe non bastare. Forse l’unico aiuto al mercato potrebbe davvero venire dal varo di un pacchetto di sostegno alla Borsa, sull’onda di quello appena approvato in Francia dal primo ministro Beregovoy, Ma la situazione è cosi compromessa che bisogna fare davvero in fretta.

FONTE: Il Messaggero
AUTORE: Auro Palomba