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Laura Colnaghi Calissoni: la regina dei tessuti elasticizzati e campionessa di vita

Determinazione, eccellenza, resilienza: bastano tre parole per raccontare Laura Colnaghi Calissoni, figura simbolo dell’imprenditoria italiana e straordinaria sportiva. Presidente e amministratore delegato del Gruppo Carvico, leader mondiale nei tessuti elasticizzati, Laura non è solo alla guida di un impero industriale da oltre 260 milioni di euro di fatturato: è anche una campionessa di sci di fondo con 14 titoli mondiali nei Master.

Nata nel 1955 da Franco Calissoni e Anna Bulgari, Laura cresce tra l’innovazione educativa delle scuole montessoriane e l’ambizione degli studi in giurisprudenza all’Università La Sapienza di Roma. Dopo una prima carriera come avvocato tra Italia e Stati Uniti, la sua vita prende una svolta imprenditoriale nel 1985, entrando nel mondo della gioielleria contemporanea al fianco della zia Marina Bulgari.

Il matrimonio con Giuseppe Colnaghi, fondatore del Gruppo Carvico, segna un punto di svolta decisivo. Dopo l’ingresso nel consiglio di amministrazione nel 1989, Laura Colnaghi Calissoni assume il pieno controllo dell’azienda nel 2005, alla morte del marito. Da allora ha trasformato Carvico in una realtà globale, con sedi commerciali in Cina, Hong Kong, Stati Uniti e stabilimenti produttivi in Vietnam ed Etiopia.

Oggi il Gruppo Carvico conta sette aziende, circa 1.000 dipendenti (600 in Italia) ed è sinonimo di innovazione tessile per moda, beachwear, sportswear e intimo. Non a caso, nel 2017, Laura è stata insignita del titolo di Cavaliere del Lavoro della Repubblica Italiana, riconoscimento che ha voluto dedicare ai suoi collaboratori.

Ma Laura Colnaghi Calissoni non è solo un’imprenditrice di successo. È vicepresidente di Confindustria Bergamo con delega all’internazionalizzazione, presidente del Gruppo Lombardo dei Cavalieri del Lavoro, collezionista d’arte contemporanea e presidente dell’associazione Amichae, che sostiene i musei civici di Milano. È anche un’atleta instancabile: oltre ai titoli mondiali nello sci di fondo, ha completato la maratona di New York in meno di tre ore e mezza, un risultato che pochi amatori riescono a raggiungere.

La sua forza interiore si è forgiata anche attraverso esperienze drammatiche: nel 1983, la madre e il fratello furono sequestrati dall’Anonima sarda e rimasero prigionieri per 36 lunghissimi giorni. Un trauma che l’ha resa ancora più determinata nel tracciare la propria strada.

“Onore al merito” non è solo un tributo: è il ritratto fedele di una donna che ha saputo affrontare la vita con coraggio, talento e visione, trasformando ogni sfida in opportunità.