L’Italia ricambia Governo?

Si discute in questi giorni se sia meglio un nuovo governo con Renzi o con Letta, Renzi è pronto ma Letta pare che non abbia intenzione di lasciare l’incarico, e proporrà oggi “Impegno Italia”.
Il presidente Napolitano afferma che è il Pd che deve decidere, chi sarà al capo del Governo, ma pare che anche l’incontro avvenuto oggi tra Letta e Renzi non abbia prodotto risultati, essendo rimasti entrambi sulle proprie posizioni.

Intanto gli Italiani guardano preoccupati ai dati sempre più preoccupanti dell’economia italiana, della disoccupazione, dati sulla povertà delle famiglie, sui consumi e su nuove tasse che mal comprendono, su politiche Europee come il Fiscal Compact.
La domanda lecita è chi sarà in grado di affrontare queste problematiche:
Fonte Istat:
In Italia una famiglia su quattro è in una situazione di «deprivazione» ovvero ha almeno tre dei 9 indici di disagio economico come ad esempio non poter sostenere spese impreviste, arretrati nei pagamenti o un pasto proteico ogni due giorni. Lo si legge nel Rapporto Noi Italia dell’Istat secondo il quale l’indice è cresciuto .
La pressione fiscale continua a crescere in Italia, nel 2012 – si legge nel
Rapporto Istat «Noi Italia» – ha raggiunto il 44,1% .
In Italia lavorano solo 61 persone su 100 tra i 20 e i 64 anni, nel 2012 il valore dell’indicatore in Italia (61%) è diminuito di due decimi di punto rispetto al 2011 e presenta uno squilibrio di genere molto forte (71,6% per gli uomini e appena il 50,5% per le donne).
Appresi questi dati c’è anche la preoccupante deindustrializzazione del nostro Paese con aziende che delocalizzano all’estero e imprese che chiudono ogni giorno e poi il poco noto Fiscal Compact, che obbligherà l’Italia a ridurre dal 2015, il proprio debito di un ventesimo all’anno, dato che il debito sfora di gran lunga il 60% richiesto dall’accordo, che in sostanza prevede una cifra che si aggira intorno a circa cinquanta miliardi l’anno, che il nuovo governo e i successivi dovranno trovare per far fronte agli impegni presi nel 2012 dal governo Italiano, con altri 25 Paesi dell’Unione Europea che hanno firmato questo accordo.