La bozza sull’Economia

Approvata la bozza di dichiarazione sull’Economia all’Aquila al G8 dove i Grandi si sono accordati  per ridurre le emissioni di Co2 fino al 50% entro il 2050.

Sul fronte economico si legge nella bozza di dichiarazione sull’economia del G8 che anche se ci sono segni di stabilizzazione”la situazione ”rimane incerta e rimangono rischi significativi per la stabilizzazione economica e finanziaria”.

 

In particolare i segni di stabilizzazione riguardano la ”ripresa dei mercati azionari, un declino dei differenziali nei tassi di interesse e il miglioramento della fiducia delle imprese e dei consumatori”.

Gli Otto grandi, si legge nella bozza, assicurano che saranno fatti dei passi individuali e collettivi ”per riportare l’economia mondiale su di un sentiero di crescita forte, stabile e sostenibile”. Per quanto riguarda le ‘exit strategy’, il G8 concorda sulla ”necessità di preparare strategie appropriate per ridurre le misure straordinarie prese per rispondere alla crisi, una volta che la ripresa sarà assicurata”.

 Le strategie di uscite dalla crisi, ”varieranno da paese a paese secondo le condizioni economiche interne e delle finanze pubbliche e devono assicurare una ripresa sostenibile a lungo termine”. ”Risanare il settore finaziario, anche stabilizzando i mercati finanziari e regolamentare l’attività bancaria, è una priorità urgente per assicurare una ripresa economica durevole”, sostengono ancora i Grandi della Terra che chiedono al Financial stability board (Fsb) di continuare a monitorare gli sviluppi nei sistemi finanziari e di ”aiutare a promuovere un approccio coordinato, coerente nell’evitare distorsioni alla concorrenza e arbitraggi tra sistemi regolamentari”. Oltre ad assicurare accesso alla liquidità, si sottolinea nella bozza, ”è fondamentale affrontare in modo deciso la questione delle attività patrimoniali in condizioni critiche e ricapitalizzare le istituzioni finanziarie sane”.”Siamo determinati a rafforzare l’azione contro la corruzione che pone seri problemi alla stabilità e alla sicurezza delle nostre società, mina le istituzioni e i valori della democrazia e impedisce lo sviluppo sostenibile e la prosperità economica.

 

Il G8 conferma inoltre il suo impegno a ”mantenere liberi e aperti i mercati e a respingere il protezionismo di ogni genere”. In tempi difficili, si sottolinea, ”dobbiamo evitare gli errori passati di politiche protezionistiche, specialmente dato il forte declino del commercio mondiale a seguito della crisi economica”. La ripresa, si sottolinea nella bozza, ha bisogno di una ”forte componente commerciale internazionale per essere sostenuta . Gli Otto grandi assicurano quindi che si asterranno ”dall’elevare barriere agli investimenti o al commercio di beni e servizi, imponendo nuove restrizioni alle importazioni o applicando misure incompatibili con l’Organizzazione mondiale del commercio per stimolare le esportazioni”.

Un’intesa di massima è stata raggiunta anche sul fronte della lotta ai paradisi fiscali e il rimpatrio dei capitali. «Non possiamo continuare a tollerare – si legge nella “bozza” di documento – grossi ammontari di capitali nascosti per evadere il fisco». Tanto più in questo momento di crisi dove il ruolo della fiscalità ha un peso significativo.

 Per promuovere un sistema economico sano e sostenibile occorrono ”principi e norme comuni sulla correttezza, integrita’ e trasparenza che guidino la conduzione delle attivita’ economiche e finanziarie internazionali” inoltre le buone politiche macroeconomiche devono essere collegate a politiche sociali e dell’occupazione che riducano la disoccupazione, rendano possibile un rapido rientro sul mercato del lavoro e impediscano l’esclusione sociale”si deve considerare la dimensione sociale della crisi, mettendo la persona al primo posto.