Alessandro Benetton: “Ecco i tre errori che mi hanno insegnato molto”

Ho fatto un errore, ho sbagliato, avevo torto: queste sono frasi che tutti abbiamo il terrore di dover dire. A nessuno piace sbagliare. È così, vorremmo essere perfetti, e un modo per essere perfetti esiste: basta non fare niente“: è il messaggio iniziale del nuovo video di Alessandro Benetton, attraverso il quale spiega il suo punto di vista sugli errori e sulla reazione da avere per trasformarli in opportunità.

Nell’ultima puntata di #UnCaffèConAlessandro, nome della rubrica su economia, sport, arte e attualità, l’imprenditore racconta tre episodi della sua carriera che hanno influenzato il suo pensiero. Il primo riguarda il fallimento di Boo.com: “Eravamo alla fine degli anni ’90, ero giovane e inesperto, Boo.com doveva diventare la prima vera e-commerce di abbigliamento globale. Un’idea innovativa, le migliori tecnologie disponibili allora, investitori importanti come Louis Vuitton, fornitori di prestigio come Adidas. In 18 mesi l’azienda bruciò 185 milioni di dollari e nel giro di un anno fallì“. Le cause del crollo furono molteplici, dalla bolla delle dot.com alle scelte manageriali, tuttavia da quella esperienza Alessandro Benetton ha imparato una lezione fondamentale: “Dopo Boo.com ho capito che se un’idea innovativa non è ancora stata realizzata, ci possono essere due motivi: o ci sei arrivato prima degli altri o semplicemente non è ancora realizzabile“. La storia della nascita di 21Invest è il secondo episodio raccontato dall’imprenditore: “Il team di management mi fu fortemente consigliato dall’alto e io accettai. Era un team di manager esperti con dei curriculum pazzeschi, ma c’era un problema: non avevano sposato il progetto e non lo sentivano loro. Un giorno se ne andarono praticamente tutti, dalla mattina alla sera“. Il fondatore tuttavia non si diede per vinto e iniziò a sondare idee e volontà delle persone rimaste ancora nella società: “C’era un ragazzo, arrivato dopo la prima esperienza in Fiat, che si chiamava Dino Furlan. Ci parlai e vidi in lui qualcosa che quei manager blasonati non avevano: la voglia di mettere tutto se stesso in un progetto. Mi disse che aveva paura, forse avevo paura anch’io, ma pensai che stare fermo sarebbe stato più rischioso, quindi ripartimmo assieme. Dino oggi è l’Amministratore Delegato di 21 Invest ed è uno dei migliori professionisti che io conosca“. Sei Milano era invece una piccola emittente televisiva nata nel 1995 con un obiettivo: creare una squadra di giornalisti da inviare in tutte le zone della città per raccontare in tempo reale gli avvenimenti più importanti. Alessandro Benetton decise di investire nell’innovativo progetto basato su un modello già sperimentato dal canale americano NY1: “In pochi mesi emersero grosse difficoltà e il progetto naufragò: le tecnologie disponibili non supportavano il rapido trasferimento di notizie e per formare i giovani giornalisti emersero una serie di difficoltà burocratiche. Quindi alla fine quello che imparai fu di non innamorarsi delle idee. Attenzione, non è che io dica che non bisogna mettere passione in quello che facciamo, ma è fondamentale anche essere oggettivi e quando ci si innamora di un’idea si corre il rischio di non esserlo“. Dopo il racconto del terzo episodio, l’imprenditore termina il suo video con un consiglio fondamentale: “Quando fate un errore, cercate di non dimenticarlo, anzi, fissatelo bene nella memoria: solo così potrete diventare migliori“.

 

Per maggiori informazioni:
https://video.corriere.it/economia/consigli-alessandro-benetton/ho-sbagliato-ecco-come-reagire-un-errore-tre-lezioni-il-futuro/afa01d0c-383f-11ea-9d38-85b3dab5d683