Stato patrimoniale

Es. Analisi di Liquidità

Schema sintetico Stato patrimonilale

Schema sintetico Conto economico

Conto economico

Es. Analisi di Liquidità

 

L’analisi della situazione di liquidità mira ad evidenziare, attraverso gli indici di liquidità, in quale misura la composizione impieghi – fonti sia in grado di produrre, nel breve periodo, equilibrati flussi finanziari. Indicano la capacità di una impresa di non incorrere in carenza di liquidità, e quindi di evitare l’utilizzo del credito di conto corrente, di norma più costoso delle altre forme di indebitamento. Consentono di valutare se l’impresa è in grado di fronteggiare, con i mezzi realizzabili a breve periodo, gli impegni in scadenza entro l’esercizio successivo.

Analisi liquidità

Ac = Scorte+liquidità+crediti
Pc= Passivo a breve
Rotazione del capitale circolante = R/AC = Ricavi/attivo circolante
Rotazione dei crediti verso clienti = R/C = Ricavi/crediti verso clienti
Rotazione Scorte= CV/S = costo del venduto/scorte
Costo del venduto=costo materie prime+ costo del lavoro
 

Il quozienti di disponibilità risulta maggiore di 1, ma questo indice per risultare realmete positivo deve essere maggiore di 2 perchè esso include anche le scorte per le quali non c’è certezza che tornino in forma liquida; quindi si deve esaminare l’ indice di tesoreria che dovrebbe essere maggiori di 1 per risultare positivo, in questo caso nonostante assuma valori inferiori all’unità, la situazione può essere considerata soddisfacente per l’elevato valore della rotazione delle scorte.

Alle carenze di liquidità si potrà ovviare, infatti se nel corso dell’esercizio intervengono recuperi monetari di magazzino, se ciò non avviene ci potrà essere insolvenza allo scadere dei termini dei debiti. Un indice che denota una bassa liquidità indica una situazione di allarme, che peggiora se si associa alla possibile situazione di saturazione del debito in cui naviga l’ azienda.

Gli Indici di Rotazione ci indicano quante volte in un anno le variabili prese in considerazione ritornano in forma liquida (per l’indice di rotazione delle scorte al numeratore si è adoperato il costo del venduto tramite la somma degli acquisti monetari). Ma per valutare lo sfasamento temporale tra fabbisogno di liquidità e il ritorno in forma liquida delle attività bisogna calcolare l’ indicatore:

gg ciclo del circolante = (gg scorte + gg clienti) – gg fornitori

Indici di durata media

S =Scorte
CV= Costo del venduto
C= Crediti
V= Ricavi
D= Debiti a breve

La durata media del circolante è legata alla struttura e alle prassi commerciali esistenti nei singoli settori, per cui non è corretto individuare valori soglia o valori ottimali che verifichino se la situazione è determinabile come soddisfacente o meno.

Per le aziende di grandi dimensioni, è fisiologico avere dei cicli del circolante negativi, avendo talvolta cicli del circolante perfino minori di zero, ciò accade quando il pagamento ai fornitori avviene solo successivamente all’incasso dai clienti.