L’analisi per margini è sostanzialmente un’ analisi di struttura e tende ad accertare le relazioni esistenti tra le varie classi di attività e di passività (nello Stato Patrimoniale riclassificato) e di costi e ricavi (nel Conto Economico riclassificato) è un’ analisi particolarmente semplice basata su indici-differenza e che costituisce la base logica della più elaborata analisi per indici.
Gli indicatori di bilancio di cui sopra, definiti con il termine di margini e che scaturiscono dal raffronto tra le voci riclassificate dello stato patrimoniale, hanno, essenzialmente, lo scopo di valutare la struttura finanziaria della impresa, permettendo di osservare eventuali squilibri esistenti tra il fabbisogno dell’impresa e le fonti utilizzate per farvi fronte.

La finanza aziendale mette a disposizione tre fondamentali indicatori per analizzare la stato di salute aziendale dal punto di vista finanziario:

1. margine di struttura
2. margine di tesoreria
3. margine di disponibilità ( Capitale circolante netto)

Il margine di struttura (abbreviato spesso anche con la sigla MS) rappresenta una delle grandezze differenziali desumibili dal bilancio.
Il valore di tale margine si ottiene come differenza tra il capitale permanente e le attività immobilizzate.

MS = CP – AI

MS >0 Le attività immobilizzate sono state finanziate con fonti proprie. Le fonti permanenti finanziano interamente gli investimenti durevoli e parte dell’attivo circolante. C’è una buona situazione di equilibrio e la possibilità di aumentare gli investimenti.
MS <0 Vi è una situazione di deficit di risorse a medio/lungo termine che deve essere coperta da fonti a breve, (il capitale permanente finanzia solo in parte le attività immobilizzate per cui la differenza è coperta anche da passività correnti). Si potrebbe incorrere in un incaglio finanziario.
Il margine di tesoreria rappresenta una delle grandezze differenziali desumibili dal bilancio. Il suo scopo è quello di evidenziare la situazione di liquidità dell’impresa.
Il valore di tale margine si ottiene come differenza tra il le liquidità immediate e differite e le passività correnti

MT = Li + Ld – Pc

MT >0 L’impresa dispone di attività liquide sufficienti a coprire le passività correnti. Situazione di equilibrio finanziario.
MT<0 Vi è una situazione di deficit, ossia le liquidità immediate e differite non riescono a coprire completamente gli impegni finanziari. Situazione di crisi di liquidità.
Il margine di disponibilità (capitale circolante netto) rappresenta la capacità dell’impresa a far fronte autonomamente alla passività di breve periodo facendo leva sulle liquidità e sulle disponibilità di magazzino. Il valore di tale margine si ottiene come differenza tra le attività correnti e le passività correnti

MD= Ac– Pc

MD>0 Esprime una situazione di equilibrio in quanto indica quante risorse in più si verranno a trasformare in denaro nel breve periodo rispetto agli impegni in scadenza nello stesso periodo.
MD<0 Esprime una situazione negativa della situazione finanziaria-patrimoniale dell’azienda, in quanto solitamente rileva la copertura di investimenti fissi con fonti di finanziamento a breve termine.
Nel Conto Economico l’analisi per margini si concreta nell’evidenziazione e nel confronto di risultati economici parziali.