Forse per merito del “metodo Brunetta” il binomio italiani-fannulloni potrebbe essere sulla via del tramonto. Sebbene quest′anno sia aumentato in media il numero di giorni di ferie disponibili (32,5 contro 31 dello scorso anno), è cresciuto anche il numero di giorni di vacanza non goduti (6, ossia il 18,4% dei giorni disponibili rispetto al 16% del 2009) e la fetta di connazionali che sostengono di non sfruttare tutti i giorni a disposizione (49% contro 44% del 2009). Con queste credenziali – emerse dalla decima edizione dell′indagine realizzata da Harris Interactive per conto di Expedia sul rapporto dei lavoratori con le ferie – gli italiani sono primi in Europa per giorni di vacanza lasciati sul piano ferie, secondi solo ai giapponesi (7,5 giorni avanzati) che rappresentano il vero modello di stakanovisti, con il record negativo di giorni disponibili (16,5 – quasi la metà degli italiani) e oltre il 45% di giorni di ferie non sfruttati.Profilo dell′italiano instancabile che rinuncia alle ferieIn Italia l′era della parità tra i sessi è ancora lontana e anche quando si parla di vacanze sono le donne ad avere la peggio: secondo quanto emerso dal sondaggio, le rappresentanti del gentil sesso dispongono in media ogni anno di 28,5 giorni di ferie, contro i 31,5 degli uomini e mediamente ne sfruttano solo 23, contro i 26 dei colleghi maschi.Sono i giovani tra i 25 e i 34 anni quelli che sono costretti alle maggiori rinunce: si concedono solo 23 giorni di vacanza, contro i 25 giorni dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni e degli adulti tra i 35 e 44 anni e i 28 giorni dei lavoratori della fascia d′età 45-54. Il sud Italia – con una media di 23 giorni di ferie sfruttati all′anno – si conferma la macro-regione italiana meno vacanziera, diversamente da Italia settentrionale e centrale, rispettivamente con una media di 26 e 24,5 giorni. Forse più fortunati dei colleghi del nord, i lavoratori dell′Italia meridionale possono maggiormente sfruttare la vicinanza al mare durante i weekend per staccare la spina o addirittura concedersi un bagno o una passeggiata sulla spiaggia in pausa pranzo, risparmiando così sui giorni di ferie.Per ovvi motivi sono i lavoratori appartenenti alle fasce di reddito più basse a rinunciare a partire: 21 giorni contro i 26,5 giorni di lavoratori con reddito medio e alto. Il 28% degli italiani dichiara di lavorare più di 40 ore la settimana: sono più uomini che donne (27% contro 16%) tra i 18 e i 24 anni (35%), del nord Italia (26%) e con un reddito alto (33%). Stremati da un anno di fatiche e sacrifici, per il 58% degli italiani che non rinunceranno a partire la priorità sarà trovare la soluzione al giusto rapporto qualità prezzo, mentre per il 28%l′importante sarà staccare dal lavoro.”A dimostrazione dell′importanza che le ferie ricoprono nella vita degli italiani, quasi la metà degli intervistati (47%) che si godono le vacanze affermano di ritornare agli impegni quotidiani più riposati e con un rinnovato equilibrio tra vita p
www.expedia.it/New-York-Hotel.d178293.Guida-Viaggi-Hotel’
2010-06-30