Marilisa D’Amico firma la lettera dell’Associazione Coscioni

Continua la lotta dell’Associazione Coscioni per rendere effettivamente erogabili a carico del Servizio Sanitario Nazionale le tecniche di indagini diagnostiche sull’embrione che attualmente ne risultano escluse: l’Avv. Prof. Marilisa D’Amico fa parte dei primi firmatari della lettera indirizzata al Ministro della Salute. La lettera dell’Ass. Coscioni sottoscritta da Marilisa D’AmicoÈ datata 10 settembre 2018 la lettera dell’Associazione Luca Coscioni all’attuale Ministro della Salute Giulia Grillo. Non è la prima volta che l’Associazione si rivolge al Ministro per richiedere l’inserimento della diagnosi preimpianto nei Lea: nel 2017 infatti era stato accolto con entusiasmo l’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), che però non prevedeva ancora la possibilità di erogare a carico del Servizio Sanitario Nazionale tutte le tecniche di fecondazione medicalmente assistita, incluse quelle di indagini diagnostiche sull’embrione. Marilisa D’Amico e Massimo Clara, dell’associazione Vox Diritti, hanno prontamente aderito a questo nuovo appello al Ministro della Salute, sostenendo la causa per l’aggiornamento annuale dei Lea. Nel 2016 sono nati 599 bambini grazie alla diagnosi preimpianto, che non sarebbe stata possibile se i loro genitori non avessero avuto accesso alla tecnica grazie all’intervento dei tribunali. Questa infatti consente di prevenire ed evitare aborti e malattie. Tra i primi firmatari dell’appello, oltre all’Avv. Prof. Marilisa D’Amico, compare anche Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica. Marilisa D’amico: le richieste e le denunce della lettera al Ministro della SaluteL’Associazione Coscioni aveva scritto anche al precedente Ministro per evidenziare le criticità dei Lea e per richiedere il necessario aggiornamento, che però non è ancora avvenuto. “Chiediamo oggi al Ministro Giulia Grillo un chiaro segnale di discontinuità dal passato con risposta concreta alle nostre richieste per tante persone che vedono calpestato un principio fondamentale: l’equità nell’accesso alle cure per poter fare famiglia e avere un figlio”, afferma Filomena Gallo. Marilisa D’Amico, titolare dello Studio legale I Diritti Contesi, si è da sempre impegnata per la tutela dei diritti fondamentali, oltre che dell’analisi delle problematiche istituzionali. Nella lettera sottoscritta dall’Avvocato si richiede in particolare la definizione delle tariffe per le tecniche di diagnosi preimpianto, la previsione nei Lea delle indagini DGP/PGS e il rispetto della legge 40, che prevede possano accedere alle tecniche di PMA tutte le coppie in età potenzialmente fertile, senza il limite di 46 anni per la donna attualmente imposto nei Lea. Si denuncia inoltre la mancanza di strutture sul territorio e i costi non sostenibili da tutti. L’appello dell’Associazione si sposa con i principi da sempre appoggiati da Marilisa D’Amico, tra i primi studiosi italiani a valorizzare tematiche riguardanti pari opportunità e discriminazioni di genere.
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