“La Stampa”, Elisabetta Ripa: l’impegno di Open Fiber per la ripresa post-emergenza

Elisabetta Ripa a “La Stampa”: la risposta di Open Fiber all’emergenza Coronavirus e il punto sulla realizzazione del piano per portare in tutta Italia la rete in fibra ottica FTTH (Fiber to the home).

Elisabetta Ripa
La fibra ottica FTTH in tutto il Paese entro il 2023: l’intervista all’AD di Open Fiber Elisabetta Ripa

Intervistata da “La Stampa” lo scorso 7 aprile, l’Amministratore Delegato di Open Fiber Elisabetta Ripa annuncia per il 2022 il completamento dei lavori per portare la rete in fibra ottica FTTH (Fiber to the home) in tutta Italia “a eccezione di Piemonte, Lombardia e Veneto che saranno completate nel 2023”. Questa dunque la road map indicata dall’AD: “In due anni abbiamo collegato 8,5 milioni di case, siamo la terza rete in fibra in Europa dietro la spagnola Telefonica e la francese Orange. E siamo il primo operatore wholesale”. Sulla percentuale dei collaudi rispetto al totale dei lavori, sono già disponibili servizi per la collettività in oltre 250 comuni: “Stiamo accelerando la messa a disposizione di un’infrastruttura che, ricordiamolo, per funzionare deve essere completata. I singoli cluster territoriali sono come ponti: non se ne può aprire al traffico un pezzo, prima devono essere ultimati”. Nessun ritardo quindi. L’importante, come sottolineato da Elisabetta Ripa, è continuare a investire nelle infrastrutture digitali: soprattutto oggi che l’emergenza sanitaria ne ha chiaramente messo in luce la necessità.

Elisabetta Ripa a “La Stampa”: Open Fiber vicino al Paese nel post-emergenza

La costruzione delle reti può rivelarsi un importante motore per sostenere la ripresa dell’economia e dell’occupazione. Lo dicono i numeri citati dall’AD di Open Fiber Elisabetta Ripa nell’intervista: “Nel 2018 siamo partiti con 5.000 lavoratori nell’indotto, quest’anno abbiamo toccato picchi di 14.000”. Nelle settimane di lockdown, si sono registrati incrementi del traffico dati del 40-70% in “download” e fino al 300% in upload “ma la nostra infrastruttura sta rispondendo bene”. È il peso dello smart working, di videoconferenze e lezioni online sulla rete. Come spiega l’AD, tutte le reti a banda ultra larga funzionano bene quando non c’è elevata contemporaneità. In situazioni emergenziali che richiedono “contestualità di collegamenti”, quella meglio posizionata risulta essere la fibra ottica sul modello FTTH “mentre altre sono al limite, la nostra è già dimensionata per incrementi di traffico significativi, ben al di sopra di quello attuale”. Mai come oggi è dunque sempre più necessario sostituire rapidamente le reti in rame e dotare il Paese dell’infrastruttura idonea: un impegno che Open Fiber porta avanti consapevole del grande valore, come sottolineato da Elisabetta Ripa: “L’emergenza è un corso accelerato di digitalizzazione che contribuirà a una maggiore adozione di servizi evoluti. Dal lavoro alla scuola fino alla sanità”.