“Il Sole 24 Ore” intervista Andrea Barchiesi, CEO di Reputation Manager

Oggi un bravo comunicatore digitale deve sapere riconoscere le fake news per gestire al meglio le crisi reputazionali: . Andrea Barchiesi: l’intervista a “Il Sole 24 Ore” su crisi reputazionali e fake news La comunicazione di crisi legata alle fake news: ne parla Andrea Barchiesi, fondatore e CEO di Reputation Manager, in un’intervista a “Il Sole 24 ore”. Se oggi la gestione delle fake news e l’analisi di potenziali crisi reputazionali d’azienda sono capacità sempre più richieste ai professionisti della comunicazione, è pur vero che le imprese non sembrano essere preparate sufficientemente per rispondere al meglio in situazioni così delicate. Secondo l’esperto, il punto di partenza deve essere una conoscenza approfondita del web: “Le false credenze oggi sono nascoste, si annidano nei meandri della rete”. Per scovarle l’unica via è abituarsi ad “ascoltare” il web, un presupposto imprescindibile per arrivare a orientarsi efficacemente nell’oceano di informazioni della rete. Le bufale infatti non suscitano necessariamente clamore immediato, possono rimanere nel buio per anni e, su sollecitazione di qualche sprovveduto, tornare alla ribalta con una potenza ancor più grande di quando sono state prodotte. Si pensi ad esempio a quella legata alle cavie umane della Volkswagen, uscita già quarant’anni fa e ripresa poco tempo fa, non senza conseguenze. Per questo, come dice Andrea Barchiesi, “un bravo comunicatore digitale deve saper individuare queste sleeping bomb, ovvero queste bombe dormienti sgangherate che possono potenzialmente danneggiare”.Andrea Barchiesi: i nuovi professionisti della reputazione devono saper ascoltare il web Nell’intervista Andrea Barchiesi mette in guardia dai potenziali rischi che potrebbero portare a una valutazione sbagliata: non è il falso che può confondere, ma il verosimile in quanto “alimenta la credenza e genera il buzz, diventando virale”. I settori più esposti, osserva il CEO di Reputation Manager, sono l’alimentare, il farmaceutico, la cosmesi, ma “tra tutti c’è la politica ad aver spesso alimentato e vissuto sulla propria pelle i danni delle fake news”. Cosa fare quindi? Per Andrea Barchiesi la strategia migliore è quella che nasce all’interno dell’azienda, in una struttura appositamente dedicata: bisogna studiare la soluzione ritenuta più efficace con particolare attenzione, avvalendosi anche del supporto di analisti, consulenti, agenzie. Ma il contesto attuale sconta qualche problematica di fondo, come fa notare l’esperto di web intelligence: “Mai come in questo momento si registrano dinamiche contrapposte tra manager analogici e manager digitali. Con la difficoltà di venirsi incontro su un terreno comune”.
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