Terna, l’Assemblea degli Azionisti approva il bilancio 2019 e delibera il dividendo relativo all’intero esercizio

Approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2019 e delibera del dividendo di 24,95 centesimi di euro per azione per l’intero esercizio 2019 (di cui 8,42 centesimi di euro già pagati quale acconto a novembre 2019 e 16,53 centesimi di euro quale saldo a giugno 2020): sono gli esiti dell’Assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti di Terna, che si è riunita il 18 maggio a Roma sotto la presidenza di Catia Bastioli. Tra le decisioni assunte nel corso dell’Assemblea, la delibera in merito al saldo del dividendo, il quale sarà messo in pagamento a decorrere dalla data del 24 giugno 2020 e con “data stacco” della cedola n. 32 coincidente con il 22 giugno 2020. In occasione dell’Assemblea degli Azionisti è stato inoltre nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione della Società che gestisce la rete elettrica nazionale, il quale rimarrà in carica fino all’approvazione del bilancio dell’esercizio 2022: il nuovo CDA sarà composto da tredici Amministratori e sarà presieduto da Valentina Bosetti. L’Assemblea ha nominato, altresì, il Collegio Sindacale per il Triennio 2020-2022.
Nel corso della riunione, gli Azionisti di Terna hanno poi provveduto ad approvare il Performance Share 2020-2023, ovvero il Piano di Incentivazione di lungo termine basato su azioni ordinarie della Società. In materia di acquisto e disposizione di azioni proprie, l’Assemblea del 18 maggio ha autorizzato il Consiglio di Amministrazione all’acquisto e alla successiva disposizione di azioni proprie per un massimo di 1,77 milioni di azioni ordinarie della Società, le quali sono rappresentative dello 0,09% circa del capitale sociale di Terna, e un esborso complessivo fino a 10 milioni di Euro. Ulteriori approvazioni effettuate nel corso della riunione hanno riguardato la prima e seconda sezione della Relazione sulla politica di remunerazione e sui compensi corrisposti di Terna – che delinea la politica della Società in materia di remunerazione del CDA, del Collegio Sindacale, del Direttore Generale e dei Dirigenti – insieme a una modifica statutaria in materia di quote di genere. Su decisione dell’Assemblea, è stato eliminato, infatti, l’articolo 31 dello Statuto sociale, contenente disposizioni transitorie sulle direttive in materia di equilibrio tra i generi.