Auro Palomba: “L’uscita di Gardini non sorprende la Borsa”

Il mercato rimane tranquillo e i titoli del gruppo Ferruzzi reagiscono compostamente al «dopo-Gardini». Per gli operatori la notizia delle dimissioni dal vertice del gruppo ravennate dell’uomo che l’ha reso famoso in Borsa non è una sorpresa. E i prezzi delle azioni seguono il cammino dell’intero listino. Le Montedison, dopo una chiusura debole (-0,13%) sono tornate nel dopolistino sui livelli di martedì; stabili le Eridania.

Per le Ferruzzi Finanziaria, invece, la giornata è stata ben più proficua, con un rialzo dell’1,72% in chiusura. L’indice Mib generale ha chiuso in rialzo dello 0,68% a 1188 punti. La lunga assenza dalle scene economiche di Gardini. che da tempo si dedicava alle regate in California, ha dunque avuto un effetto cuscinetto per la Borsa.

Gli operatori dicono infatti che ormai il mercato azionano aveva fatto l’abitudine alla sua mancanza, e quello compiuto martedì sera sarebbe solo l’ultimo passo di un percorso cominciato già lo scorso dicembre, alla fine della vicenda Enimont. Quello che conta, dicono fra le corbeille, è la solidità del gruppo, che va al di là di chi lo guida. Così l’uscita di Gardini dal vertice della Serafino Ferruzzi è stata solo uno degli argomenti ricorrenti ieri nei discorsi degli operatori. Le teste della gente di Piazza Affari sono infatti in questo momento occupate dai regolamenti di attuazione della legge sulle Sim, e sull’opportunità o meno di evitare la seconda «serrata» già fissata per lunedì prossimo, 17 giugno.

L’orientamento che in questo momento appare prevalente sembra infatti sia la mediazione con le forze politiche, che implicherebbe quindi una sospensione dell’astensione dal lavoro. Ma fare previsioni è sempre difficile, perché sono tante le variabili in gioco e la categoria è molto più divisa di quanto gli agenti vorrebbero far credere. Lunedì prossimo, inoltre, l’agitazione dei titolari degli studi dovrebbe essere accompagnata anche da quella dei loro procuratori, che diverse volte hanno smentito le opinioni degli osservatori. Da quanto si è appreso, il sindacato dei procuratori avrebbe intenzione di attendere che gli agenti facciano la prima mossa, per poi regolarsi di conseguenza. È improbabile, comunque, che una decisione venga presa prima di domani. Proseguono intanto le attività di preparazione all’incontro del prossimo 18 giugno, quando agenti di cambio e operatori di Borsa saranno di fronte alla Consob e alla Banca d’Italia per prendere visione dei regolamenti attuativi della legge sulle Sim.

Gli operatori intendono giungere all’appuntamento con alcune proposte di modifica rispetto alle bozze che sono state date alla stampa. Intanto non si placano in Borsa le polemiche che hanno accompagnato il clamoroso gesto di Attilio Ventura, il quale all’indomani della proclamazione dello sciopero ha rilasciato dichiarazioni contrarie alla decisione presa dall’assemblea degli agenti di cambio. La spaccatura nella categoria è evidente, e si riscontra anche nella posizione del comitato milanese, che è opposta a quella del consiglio nazionale. Gli agenti del comitato di Piazza Affari hanno infatti sempre avversato lo sciopero, mentre quelli delle Borse secondarie, guidati dal presidente nazionale Giuseppe Gaffino lo hanno voluto ad ogni costo.

FONTE: Il Messaggero
AUTORE: Auro Palomba