Auro Palomba: “La Borsa chiede aiuto”

Tutto tace in Borsa, in attesa di capire quali saranno le decisioni del magistrato che dovrà decidere domani la sorte dell’agente di cambio Claudio Capelli. La possibilità che invece di optare per il concordato il Tribunale sanzioni il fallimento del professionista turba i sonni degli operatori, che vedrebbero vanificato tutto il lavoro svolto nell’attuale liquidazione, quella di novembre.

Cosi anche ieri gli affari sono stati veramente pochi, e l’indice Mib ha chiuso in rialzo dello 0,1% a 990 punti, una “performance” che non consente certo a Piazza Affari di abbandonare l’ultima posizione al mondo in questo ’91, né di tornare in attivo sul principio dell’anno. Ma mentre all’interno del capannone nulla si muove, al di fuori l’attività è frenetica. Il presidente dell’Ordine nazionale degli agenti di cambio, Giuseppe Gaffino, ha inviato una lettera al presidente della Consob, Bruno Pazzi, al ministro del Tesoro, Guido Carli, e al governatore della Banca d’Italia, Carlo Azeglio Ciampi.

Gaffino manifesta la preoccupazione che, i recenti casi di insolvenza di alcuni di alcuni agenti di cambio, e l’ultima sospensione di Capelli, portino alla distruzione di una categoria operante con dignità da un secolo. Analizzando le ragioni dell’attuale stato di debolezza del mercato, il presidente dell’ordine chiede più attenzione verso la Borsa da parte delle istituzioni. Rifiutando la possibilità che la crisi attuale del mercato azionario venga tutta addebitata alla categoria, Gallino, conclude auspicando che «proprio dalle numerose difficoltà che affliggono il nostro mercato scaturisca una precisa ed inequivoca volontà di trovare presto le soluzioni migliori». Intanto il presidente dell’ordine milanese, Carlo Pastorino, È sceso in campo per fugare le voci che a cicli regolari lo vogliono in difficoltà. In una conferenza stampa ha presentato la “squadra” di tutto rispetto con cui scenderà in campo non appena sarà autorizzata la sua Sim, prima in ordine di tempo ad essere stata formala in Italia.

Oltre allo stesso agente di cambio e alla Banca del Gottardo, nome che era stato annunciato da un anno, sono presenti la banca tedesca Bhf (Berliner Handels und Franklbrler Bank), una delle maggiori in Germania, cinque banche regionali ‘italiane (Banca Popolare di Luino e Varese, Banca Popolare di Pescopagano e Brindisi, Banca Popolare di Lucania, la Cassa di Risparmio di Parma e la Cassa di Risparmio di Spezia, le ultime due ancora in definizione), cinque società quotate (Italmobiliare del Gruppo Resemi, Merloni, De Ferrari Galliera, Niccolay, e probabilmente la Fochi), una società specializzata in monetario e cambi di cui non è stato divulgato il nome e una finanziaria di Torino che, secondo voci di Borsa, dovrebbe fare pan e del gruppo di acciaierie. La Sim si occuperà, oltre che del tradizionale settore di intermediazione di titoli azionari, anche del monetario e dei cambi. Il capitale sarà di 20 miliardi. Presidente della Sim sarà lo stesso Pastorino, e vice presidente l’agente di cambio Roberto Tedeschi. Sempre a proposito di Sim, è stato annunciato che amministratore delegato di Simcomil, società di intermediazione della Comit, sarà Maurizio Pinardi, attuale direttore dell’ufficio titoli, e presidente l’agente di cambio Giorgio Tagi.

A giorni verrà intanto presentata la nuova sede della Borsa. I lavori a Palazzo Mezzanotte, storica sede di Piazza degli Affari del mercato azionario mi­anese, sono infatti ultimati, e nelle intenzioni della Camera di commercio (che possiede il palazzo) le contrattazioni dovrebbero tornare a svolgersi nella sede ristrutturata il giorno della festa di Sant’Ambrogio, patrono di Milano, che cade il 7 dicembre. Ma la querelle fra Camera di Commercio e Comune sulla destinazione della Borsa non si è ancora esaurita: l’amministrazione comunale intende infatti spostare la Borsa nel centro direzionale di Milano, e ha già disposto alla Sip che le linee telefoniche vengano predisposte nell’area delle ex Varesine, piuttosto lontana dal centro storico. A questa ipotesi si sono opposti gli agenti di cambio e anche la Camera di Commercio, che affilia al Comune la sede della Borsa. E quindi il ritorno delle contrattazioni a Palazzo Mezzanotte si scontra in questo momento con problemi tecnici.

La Sip attende infatti ordini dall’amministrazione comunale per spostare le linee dall’arca delle ex Varesine a Piazza degli Affari, e senza questa operazione la Borsa non potrà ovviamente tornare nell’antica sede. Gli operatori, quando sarà il caso, abbandoneranno probabilmente con gioia l’attuale capannone dove si svolgono le contrattazioni. Da quando la Borsa è stata spostata dentro (nel 1988), infatti, il mercato azionario ha conosciuto il periodo peggiore degli ultimi dicci anni. Forse, tornando a Palazzo Mezzanotte (sempre che il Comune lo voglia) verranno rinverditi gli antichi fasti.

FONTE: Il Messaggero
AUTORE: Auro Palomba