Auro Palomba: “la Borsa balla con le Fiat”

Auro Palomba: “per analisti dividendo in calo e utili a mille miliardi”

Terzo minimo in quattro giorni per l’indice Mib, che perdendo ieri l’1,05% è sceso a 942 punti. Non solo, il Mib storico, che non viene azzerato al principio di ogni anno, quota 7.370 punti, record negativo dal 31 maggio 1988. È stato “l’effetto Fiat” a spingere in basso il listino. Il titolo della holding di Corso Marconi ha chiuso in calo dell’1,77% per poi perdere altre 80 lire nelle ultime battute fino a quota 4.865.

Un segnale preoccupante in vista del consiglio d’amministrazione che oggi approverà i dati di bilancio ’91 e comunicherà quelli che non sono ancora stati resti noti, ovvero l’utile e il dividendo. E proprio sul risultato si è scatenata come sempre negli ultimi giorni una gazzarra di voce fra le corbeille, che fanno pensare, vista anche la piega presa ieri dal mercato, che gli operatori siano pessimisti sulle decisioni che verranno prese oggi a Torino. “Ero ottimista nei confronti del dividendo, dice ad esempio Maurizio Pinardi, amministratore delegato di Simcomit, ma il comportamento di questa mattina (ieri ndr) mi fa invece temere per il peggio. Certo, stando alle dichiarazioni rese da Giovanni Agnelli si dovrebbe pensare che un utile ci sia, e che il dividendo sia in linea con quello del ’90”. Di parere opposto è invece Marco Bertozzi, analista della Sim Uniprof, il quale non sarebbe “stupito” se “il dividendo venisse dimezzato rispetto alle 370 lire per ordinarie e privilegiate e alle 400 per risparmio del ’90. L’ipotesi più accreditata è peraltro quella della diminuzione di 100 lire, mentre per quanto riguarda l’utile è probabile una chiusura in paraggio per quanto riguarda il consolidato. L’anno è stato difficile, ritengo improbabile che possano distribuire 900 miliardi come nella gestione passata. Ma il mercato accoglierebbe bene anche un calo del dividendo, perché è già stato scontato dai prezzi attuali”. E l’aumento di capitale? Secondo Tito Rainisi della Caboto Sim la Fiat “sceglierà di diminuire il dividendo per non lanciare un aumento di capitale, che risulterebbe sicuramente indigesto in questo momento. L’utile netto è certamente in calo, anche se ovviamente dipende dalla politica di bilancio che il gruppo Agnelli deciderà di tenere”. Anche secondo un analista di una delle maggiori Sim bancarie “l’aumento di capitale non si farà, perché è stato smentito dalla stessa Fiat e perché il mercato non potrebbe sopportarlo. Piuttosto si ha l’impressione che si stia studiando una proposta inusuale, come un dividendo misto. A mio modo di vedere la remunerazione dovrebbe essere diminuita di un terzo (circa 100 lire ndr), anche perché in questo momento un dividendo invariato rispetto all’anno scorso potrebbe essere male accolto, perché sarebbe certamente il preludio a un aumento di capitale. Non si deve infatti dimenticare che il consiglio ha già avuto dall’assemblea l’autorizzazione per una ricapitalizzazione fino a 5 mila miliardi”. E per quanto riguarda l’utile? “Fra i 900 e i 1.100 miliardi”, risponde sempre l’analista della Sim bancaria, praticamente concorde con Sergio Pigoli, della Pastorino e Partners, che stima l’utile netto consolidato “fra i mille e i 1.100 miliardi”, comunque un calo rispetto ai 1.613 miliardi del ’90”. Anche per Alex Compostella, agente di cambio milanese, “la Fiat potrebbe mantenere invariato il dividendo, perché ha le possibilità per farlo.”

FONTE: Il Messaggero
AUTORE:
Auro Palomba