Auro Palomba

Auro Palomba: “Giornata d’incertezza per i mercati finanziari”

Auro Palomba, le Borse internazionali non credono ad una svolta immediata per il Golfo

L’annuncio del ritiro iraqeno dal Kuwait ha avuto un effetto negativo su quasi tutti i mercati azionari. La tendenza al ribasso è stata dettata come sempre da Tokyo in mattinata, ed è stata poi seguita dalle Borse europee e da Wall Street in serata. A Milano l’indice Mib ha chiuso la seduta in flessione dell’1,32% a 1120 punti.

La riunione era partita male e ha avuto un lieve miglioramento nelle ultime battute. Offerti in particolare i titoli dei maggiori gruppi. L’apparente contraddizione viene spiegata dagli addetti ai lavori con due ordini differenti di ragioni: il mercato era ormai arrivato ai massimi e doveva quindi necessariamente stornare; la mossa di Saddam potrebbe aprire una stazione di incertezza politica e inoltre il problema mediorientale rimarrebbe irrisolto. Come si vede entrambe le cause non possono essere elencate nelle variabili di breve periodo, e diventa quindi probabile che i mercati assumano nei prossimi giorni un andamento cedente. Venendo al nostro mercato, secondo gli operatori si avvicina un periodo di incertezza, fisiologico dopo una crescita che ha sfiorato il 20% in un mese. Questo movimento rialzista ha infatti azionato una forte corrente speculativa, che si è manifestata in particolare con forti quantitativi di contratti a premio sui titoli a maggiore capitalizzazione. Gli analisti ritengono quindi che da qui alle scadenze tecniche di marzo, Piazza Affari sarà soggetta a operazioni a corrente alternata con una prevalenza di vendite. Continuano intanto voci di smentite riguardo società quotate in Borsa. Secondo la rivista “investire” il nuovo azionariato di riferimento del Credito Romagnolo, società quotata al Ristretto, sarebbe la Banque Nationale de Paris, che avrebbe il 14% dell’istituto. È diverse tempo che in Borsa si sostiene vi siamo movimenti sull’istituto bolognese, che implicherebbe anche un’uscita di Carlo De Benedetti, che possiede direttamente e indirettamente il 17%. La flessione di ieri è stata generalizzata, con punte massime a Parigi e Francoforte (-2,68%). È andata meglio a Londra, dove l’indice finale ha contenuto il calo in uno 0,6%. Anche Wall Street è andata in flessione. Gli operatori hanno atteso con impazienza il discorso del presidente Bush, per capire se l’annuncio dato da Sadam Hussein implicasse automaticamente la fine delle ostilità nel Golfo. Gli operatori sono comunque ottimisti, e stimano che in caso di fine della guerra l’indice Dow Jones possa raggiungere 3000. A metà seduta il Dow Jones era a 2866,58 punti, -075% su lunedì. Si è intanto risolto il problema del cambiamento dei fissati bollati che avevano suscitato la disapprovazione degli operatori in seguito alla pubblicazione delle nuove tabelle che il ministro Formica ha intenzione di inserire in un prossimo decreto. Sulle transazioni di Borsa aventi per oggetti titoli di Stato o garantiti e pronti contro termine rimarrà il bollo forfettario massimo di 1 milione 600 mila lire. È stato Vincenzo Visco, che ha elaborato per conto della commissione Finanza la nuova tabella che il governo dovrebbe approvare in settimana, a chiarire l’errore, replicando alle accuse lanciate dall’Abi e dall’Atic. Si è trattato di un refuso.

FONTE: Il Messaggero
AUTORE:
Auro Palomba