Auro Palomba: “Fiat, un ’91 meglio del previsto”

La festa non ricomincerà subito, ma gli invitati possono preparare i vestiti migliori. «Mi è rimasto un gran mal di testa», ha detto l’avvocato Agnelli ironizzando alla richiesta di un cronista, ma l’umore del presidente della Fiat era certamente migliore rispetto al l’anno scorso, quando lanciò “l’anatema” sull’economia italiana.

Il ’91 si concluderà in fatti probabilmente ancora con qualche sofferenza, ma già dal ’92 la congiuntura dovrebbe migliorare. Questo dicono le analisi che provengono dagli esperti economici della Fiat, sottoscritte dall’avvocato Agnelli, che non ritiene che il mercato dell’auto andrà incontro nei prossimi anni a grosse difficoltà. «Nel prossimo quinquennio – ha spiegato durante la conferenza stampa che ha fatto seguilo al l’assemblea di bilancio – dovrebbe esserci in Europa una crescita del 2,5% annuo.

Nel ’95 il mercato continentale dovrebbe essere di milioni di vetture. Noi contiamo di produrre 3 milioni di pezzi nel 2000». L’Avvocato, che ha smentito «qualsiasi contatto con la Toyota», non si mostra spaventato neanche dall’avanzata dei giapponesi in Europa: «A fine secolo si porteranno dall’ 11 % attuale al 15% del mercato europeo. In Italia dal 2% del ’90 al 4-5%. Gli europei saranno però competitivi. La nostra linea, con Calve! a fare il D’Artagnan e Levy a mediare, è ottima». Prospettive discrete, ma il ’90 ha lasciato una pesante eredità. Dopo un avvio promettente, la crisi del Golfo Persico e la recessione economica negli Stati Uniti hanno segnato l’anno, e le conseguenze si sentiranno anche in questo ’91, in cui il mercato delle auto scenderà ancora del 2%. Tuttavia la Fiat dovrebbe raggiungere nella corrente gestione l’obiettivo fissato dei 60 mila miliardi di fatturato, un risultato in aumento del 2% in termini omogenei sul 1990. Per gli utili non si fanno previsioni. Si può al limite tentare di estrapolare cifre dai primi quattro mesi di quest’anno, in cui il risultato netto prima delle imposte è stato di 1.004 miliardi, in calo rispetto ai 1.514 dell’anno passalo.

Ma certamente non si può moltiplicare il dato per tre. Nei mille miliardi giocano infatti un ruolo determinante i 500 di plusvalenza derivati dalla vendita della Elettra ai francesi dell’Alcatel, e quindi ai vertici finanziari di Corso Marconi sarebbero già soddisfatti di confermare questo utile a fine anno. «Intanto mille miliardi li abbiamo – dice Umberto Quadrino, responsabile del settore autotrasporti della Fiat, comunque il risultato sarà migliore di quanto dicono alcuni analisti, anche se inferiore a quello del ’90». Agnelli da parte sua ha detto che la redditività industriale a fine anno «sarà più vicina a 700 miliardi che a 0». Sempre nel primo quadrimestre il fatturato è stato d i 20 mila miliardi, in linea con l’analogo dato del ’90, di cui la metà provenienti dal settore auto. Secondo le stime fatte dagli analisti Fiat, al termine del ’91 il “peso” relativo dell’auto scenderà però dal 48% al 45% del totale. I 60 mila miliardi di fatturato, se raggiunti, rappresenterebbero un aumento del 5% sul ‘ 90, ma in termini omogenei il progresso scenderebbe al 2%, in quanto quest’anno verranno consolidati anche la Ford New Holland, la Pegaso e la Ceac. La posizione finanzia ria chiuderà in equilibrio sostanziale, dato significativo in presenza dì un aumento degli investimenti, che saliranno di 500 miliardi a 7 mila. L’amministratore delegato Cesare Romiti ha spiegato che gli investimenti peseranno quest’anno un punto percentuale in più sul fatturato, passando dall’ 11 al 12%.

Anche quest’anno gli azionisti hanno allungato i tempi dell’assemblea fuori dall’ordinario, come già successo nel 1990. Sono passate oltre cinque ore dall’inizio quando l’Avvocato si alza per dare risposte in merito alle moltissime domande poste dai verdi e dagli altri partecipanti. La replica è stringata. Si parte con un accenno alla dinamica del costo del lavoro che «negli ultimi cinque anni è aumentato per noi del doppio rispetto ai concorrenti esteri». Questo concetto sarà poi rafforzato durante la conferenza stampa: «Noi paghiamo più de gli altri e i nostri operai guadagnano poco. Quella che va cambiata è la dinamica degli oneri sociali». Poi l’Avvocato disegna un quadro preoccupante della situazione economica del Paese. Non da senatore («a Palazzo Madama sono stato una volta per mezz’ora. L’unica cosa a cui aspirazione è tornare a fare il sindaco di Villar Perosa») ma da presidente della Fiat: «Non c’è dubbio che bisognerà arrivare a un cambiamento, che si dovranno “agguantare” entrate e uscite. Per aumentare le entrate, bisogna evitare l’evasione. Noi abbiamo aliquote da Paesi scandinavi e un’evasione da America Latina. Per limitare le uscite basta invece più disciplina».

FONTE: Il Messaggero
AUTORE: Auro Palomba