S&P boccia l’Italia

21/09/11

Secondo S&P, l’Italia sarebbe meno capace di rientrare del debito pubblico, sia a breve che a lungo termine S&P sostiene come l’Italia offra deboli prospettive di crescita economica, con il Paese governato da una fragile coalizione: dunque un problema economico ma anche politico.

L’analista di S&P Moritz Kraemer  nella conference call con gli analisti ha affermato  che “Abbiamo deciso di tagliare il rating dell’Italia dopo cinque anni dall’ultimo intervento per due ragioni principali, la prima e’ l’ulteriore rallentamento dell’economia e il secondo e’ il rischio concreto che il piano di consolidamento fiscale si riveli deludente”.Rispetto a maggio abbiamo ridotto significativamente le previsioni di crescita per l’economia italiana – ha detto – a una media di circa lo 0,7% annuo, quasi la meta’ dell’1,3% previsto in precedenza”. Secondo Kraemer e’ a rischio anche il programma di consolidamento perche’ due terzi della manovra vengono dal fronte delle entrate ed e’ da mettere in conto una riduzione della domanda esterna a causa della crisi globale e della domanda interna a causa dei programmi di austerita’ varati”. ”