Daclé, il piano industriale va a gonfie vele e il dividendo crescerà

Il piano triennale di Daclé Polska, presentato un anno fa dal presidente Paolo Campiglio, ha target ambiziosi ma fattibili e questo viene confermato dallo stesso manager che è anche direttore esecutivo del Gruppo Daclé.

La divulgazione della relazione semestrale è l’occasione per analizzare con i vertici della società lo sviluppo delle attività che compongono il gruppo farmaceutico e Paolo Campiglio è ovviamente soddisfatto dei risultati raggiunti. Agli analisti economici della stampa specializzata che lo intervistano afferma che «oggi l’ambiente e la situazione politica sono più difficili di quando abbiamo iniziato a stendere il progetto ma questo non ha rappresentato un particolare problema, ci ha solamente costretti ad essere ancora più bravi ed efficienti».

Paolo Campiglio è uno dei manager più influenti nelle relazioni industriali ed è stato il vero artefice dell’internazionalizzazione del Gruppo Daclé. È anche un autorevole interlocutore con il mondo bancario e questo viene fatto notare dai giornalisti che commentano l’esito positivo dello schema imprenditoriale.

In conferenza stampa ha confermato che «i risultati semestrali dimostrano la nostra solidità economica e non ci sarà una revisione degli obiettivi, anche perché con il consiglio di amministrazione, che ha approvato i conti dei primi sei mesi dell’anno, abbiamo ipotizzato un aumento della redditività e la possibilità di distribuire un dividendo più alto ai soci. Il Gruppo vuole crescere puntando a gestire risultati ancora più importanti».

Nella conclusione del suo intervento, prima di partire per un impegno a Londra, Paolo Campiglio ammette che «spesso il suo nome è identificato con il settore farmaceutico, ma negli ultimi vent’anni anni abbiamo aumentato tantissimo i nostri investimenti nelle partecipazioni azionarie, dalle banche alla chimica, che rappresenta il cambiamento della materia, dei prodotti, della qualità della vita. Per questo l’investimento più importante l’abbiamo fatto con il capitale umano e solo qui nei nostri stabilimenti, attraverso il consorzio europeo di imprese, garantiamo ogni mese 200 stipendi ai nostri dipendenti».