Dopo il successo delle anteprime nel weekend, presto sarà in onda su Sky “Benetton Formula”, il documentario sull’epopea che vide la famiglia Benetton cambiare per sempre la storia della Formula 1: le dichiarazioni dell’allora Presidente Alessandro Benetton nell’intervista rilasciata a “La Gazzetta dello Sport”.
Alessandro Benetton: il progetto di Formula 1 raccontato nel documentario “Benetton Formula”
Un reel di Instagram: era questa l’idea originaria, ma le immagini e le emozioni erano troppe per essere condensate in un video di pochi minuti. Da qui l’intuizione di realizzare un documentario. “Doveva essere una cosa molto più semplice – riferisce Alessandro Benetton – anche solo per raccontare la discontinuità che rappresenta quel progetto, l’energia e la disponibilità al rischio di quegli anni. E in definitiva anche ‘Benetton Formula’ è nato con lo stesso spirito di discontinuità: i giovanissimi registi non avevano mai prodotto un documentario, abbiamo sentito che era il mezzo più giusto per il racconto che avevamo in mente”. A 30 anni dalla conquista del titolo mondiale di F1 con Michael Schumacher, il Presidente di Edizione racconta come nacque l’idea di allestire il team: “Volevamo espanderci nel mondo, cercavamo una vetrina ampia. Le Olimpiadi si fanno ogni quattro anni, lo strumento più adatto ci era sembrata la Formula 1”. Lo scopo era realizzare qualcosa che nessuno aveva mai tentato.
Alessandro Benetton: la passione di Michael Schumacher
Tra le figure di spicco che presero parte all’epopea anche Flavio Briatore, che condivideva la visione di “fare comunicazione per il Gruppo attraverso la F1”. La star indiscussa fu però il campione Michael Schumacher. Ciò che colpì del pilota fu il fatto “che si divertiva molto”. “Una volta – ricorda Alessandro Benetton – ha fatto il record del circuito, è sceso dalla macchina, mi ha guardato con gli occhi brillanti e mi ha detto: tu non ti immagini neanche cosa si può fare con una macchina così. Aveva una sua anima molto teutonica, fredda, ma con una grande passione contaminante. Da subito a sua volta è stato fattore di aggregazione: pretendeva il massimo da tutti perché lui dava il massimo sempre”. Il documentario, trasmesso in anteprima nelle sale cinematografiche di Roma, Treviso e Milano, ha già riscosso un enorme interesse tra il pubblico che nello scorso weekend ha riempito le sale. A partire da venerdì 28 novembre sarà invece disponibile su Sky Sport Uno, Sky Documentaries e in streaming su Now.
