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Pierangelo Dorini: il collezionismo d’arte contemporaneo, una comunicazione attraverso le opere

Il collezionismo d’arte ha radici che risalgono all’antichità greco-romana e rappresenta l’abitudine dei privati di raccogliere opere d’arte di valore storico-culturale ed estetico. Questo fenomeno è strettamente legato al mercato dell’arte e al mecenatismo, ovvero il sostegno e il patrocinio delle attività artistiche e culturali. Sul blog di Pierangelo Dorini l’analisi del fenomeno.

Pierangelo Dorini: i collezionisti d’arte della vecchia generazione

Nel corso della storia, il collezionismo d’arte ha assunto diverse forme, dalle raccolte documentaristiche ai tesori di corte, fino ad arrivare alle collezioni private di grandi imprenditori, ricchi borghesi e donne dell’alta società del primo Novecento, che hanno dato vita a importanti raccolte d’arte, spesso destinate poi ad arricchire i patrimoni culturali dei musei. Come evidenziato nell’articolo pubblicato sul blog di Pierangelo Dorini, i grandi collezionisti appartenenti alla vecchia generazione svolgevano il ruolo di mecenati, finalizzato al sostegno della cultura e alla promozione del patrimonio culturale di una città o di un’intera nazione. Questi erano mossi principalmente dalla passione per l’arte e dall’ambizione di preservare, promuovere e diffondere la conoscenza delle opere acquistate.

Pierangelo Dorini: il collezionismo d’arte oggi

Negli ultimi anni, si legge sul blog di Pierangelo Dorini, il mondo del collezionismo d’arte ha vissuto una trasformazione radicale grazie all’influenza sempre più determinante dei collezionisti internazionali, in grado di dare una spinta decisiva ai processi di valorizzazione delle opere su scala mondiale. In questo scenario, anche il collezionismo d’arte da parte delle aziende sta assumendo un’importanza sempre maggiore, non solo come strumento di investimento, ma anche come veicolo di promozione culturale e responsabilità sociale. Oggi, sebbene il valore economico rimanga un fattore importante, la vera essenza del collezionismo d’arte risiede nella quantità e qualità dei significati intrinseci alle opere, che le rendono un patrimonio culturale ed economico di inestimabile valore. Così facendo, il collezionista d’arte acquista opere, ovvero espressioni di significati sociali e culturali, capaci di comunicare il suo gusto estetico e la sua visione del mondo.

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