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Palazzo Ravasio tra passato e futuro: il progetto di Antonio Franchi

The Residenze, società guidata da Antonio Franchi e specializzata nel settore immobiliare residenziale di alta gamma, è all’opera su un progetto il cui obiettivo è l’antico edificio veronese di Palazzo Ravasio.

La storia di Palazzo Ravasio, edificio rivalorizzato dal team di Antonio Franchi

La società guidata da Antonio Franchi, The Residenze, ha preso in carico diversi progetti di riqualificazione e riconversione per rendere gli edifici moderni e più sostenibili. Lo storico Palazzo Ravasio di Verona, situato in una delle aree residenziali più ambite della città, è tra questi. Il terreno dove si erge il Palazzo divenne di proprietà dell’ingegnere Giuseppe Ravasio nell’aprile del 1924, che lo acquistò per 560.000 Lire. Allora il fabbricato non era altro che una costruzione di 77 vani situata in Lungadige Campagnola. Agli inizi degli anni ’30 il nuovo proprietario decise di demolire l’edificio preesistente e realizzare un palazzo con appartamenti signorili dallo stile monumentale. Il Palazzo è riuscito persino ad uscire miracolosamente intatto dai bombardamenti tedeschi del 24 Aprile del 1945, che non risparmiarono invece il vicino Ponte della Vittoria e gli edifici adiacenti.

L’idea di Antonio Franchi per la versione sostenibile di Palazzo Ravasio

Gli edifici del futuro, ma anche del presente ormai, dovranno seguire i dettami della sostenibilità ambientale che, non essendo facilmente definibile, si traduce in una serie di scelte riguardanti l’utilizzo minimo di risorse non rinnovabili, l’impiego di materiali non nocivi, lo sfruttamento passivo delle energie, della luce solare, etc. Sono questi i fattori che riducono l’impatto ambientale e rendono un edificio “green”. Sulla scia di queste linee guida, la società guidata da Antonio Franchi si sta occupando del progetto volto a trasformare l’antico Palazzo Ravasio. Per la rivalorizzazione dell’edificio si andranno così ad unire lo stile e l’eleganza alla sostenibilità e all’innovazione. Ci si è affidati, infatti, a un nuovo modo di fare edilizia: si va dalla scelta di materiali rinnovabili e rigenerabili (come il bambù e la canapa) all’installazione di impianti che rispondano alle richieste della transizione energetica. La sfida che Antonio Franchi si propone si superare è quella di realizzare i cosiddetti edifici “triplo zero”, ovvero a zero consumo di energia, a zero emissioni e con zero residui. Il “nuovo” Palazzo Ravasio potrà quindi rappresentare un traguardo dell’edilizia sostenibile, incentrata sulla persona e non sull’edificio, e soprattutto ancora più attenta agli aspetti economici, sociali ed ambientali.

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