Addio a Jean-Paul Fitoussi, Giovanni Lo Storto: “È la fiducia nelle parole che ci hai lasciato, è la tua lezione che oggi ci fa sentire grati di averti letto, ascoltato e conosciuto”.
Attraverso una riflessione focalizzata su una visione moderna dell’economia di Jean-Paul Fitoussi, il Direttore Generale dell’Università Luiss Guido Carli, Giovanni Lo Storto, ricorda il contributo dell’economista francese, scomparso lo scorso 15 aprile. L’illustre studioso e analista ha collaborato con la Luiss per oltre un decennio in qualità di docente, Presidente dell’Advisory Board e Senior Fellow: ricordato dal Direttore Generale come un “docente generoso, pronto a dare la stessa attenzione ai colleghi più noti e agli studenti alle prime armi, ma soprattutto amico mite e gentile, dai modi sempre pacati”, è stato “cittadino del mondo”. Nel 2017 il libro pubblicato da Giovanni Lo Storto, “EroStudente. Il desiderio di prendere il largo”, è stato arricchito da un testo scritto dallo studioso francese che ha definito una buona vita come “una vita umanamente e professionalmente interessante, una vita desiderabile e, quindi, che vale la pena vivere. La sua dimensione etica la rende preferibile a tutte le altre poiché essa è molto più di una vita di successo. Essa rappresenta la realizzazione personale nella considerazione degli altri”.
Come sottolineato da Giovanni Lo Storto, Fitoussi analizzava con senso critico quell'”insicurezza economica” in cui oggi viviamo e ai cui effetti siamo sottoposti: “il professore aveva elaborato una visione moderna dell’economia, imperniata – in questi ultimi anni – attorno a una keyword, «il benessere», fine ultimo di ogni riflessione”. La possibilità di limitare le disuguaglianze e i divari, creando una società equa e sostenibile e sviluppando di conseguenza ulteriori opportunità per le nuove generazioni e per i più penalizzati, risiede nella capacità di misurare nuovi indicatori dei sistemi economici, unendo teoria e pratica. La fiducia, ricorda Giovanni Lo Storto, rappresenta per l’economista francese “un facilitatore dell’apprendimento della Buona vita, aperta agli altri, antidoto contro il ripiegamento su sé stessi”. Costituisce “un elemento chiave del capitale sociale, del benessere degli individui e delle società, in cui la scuola e l’università hanno il compito di formare all’altruismo, non lasciando spazio all’indifferenza”.
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