“Le trasformazioni del sistema impongono una rete sempre più intelligente in cui la velocità e l’esecuzione diventano un elemento chiave. Da qui la scelta di investire su questo fronte 700 milioni dei 6,2 miliardi individuati dal piano, che non, a caso, prevede anche la realizzazione e l’apertura di 8 innovation hub nei siti in cui siamo già presenti“. Sono queste le parole di Luigi Ferraris, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna dal 2017. In una recente intervista rilasciata a “Il Sole 24 Ore”, il manager ha commentato il progetto ambizioso della sua società: un piano da oltre 6 miliardi che nei prossimi cinque anni punta ad irrobustire ulteriormente la rete elettrica della penisola, che vuole arrivare quasi al 60% di produzione coperta da rinnovabili entro il 2030. L’Italia si candida a diventare “l’hub elettrico” dell’Europa.
“Il nostro ruolo sarà ancora più cruciale. C’è una forte attenzione sulla rete e questa consistente mole di investimenti, con un impegno annuo di 1,2 miliardi, che si traducono in 15 mila nuovi posti di lavoro tra diretti e indiretti per l’economia nazionale, è guidata dalla trasformazione in atto“.
Il cambiamento avvenuto negli ultimi anni è evidente: la crescita sempre più impetuosa delle rinnovabili e il calo della capacità termoelettrica hanno comportato inevitabilmente delle criticità legate alla dipendenza dall’import e alla necessità di gestire l’eccesso di capacità rinnovabile che va immagazzinata e conservata. In questo senso Terna ha già individuato cinque linee di intervento basate sul “capacity market”, sui contratti di acquisto a lungo termine (Ppa), sullo sviluppo della capacità di accumulo e sulla digitalizzazione, per passare “dalla logica dei watt a quella dei byte“. Altro elemento fondamentale sono le interconnessioni con l’estero: Luigi Ferraris ha confermato che l’entrata in esercizio del cavo con il Montenegro avverrà entro la fine del 2019, mentre a metà del prossimo anno sarà operativo quello con la Francia. C’è poi il cavo con la Tunisia, un vero e proprio “ponte” per il Nord Africa.
“Guardiamo con attenzione a tutte le opportunità che possono presentarsi e che comportino bassi profili di rischio ed esborsi contenuti“, afferma l’AD e DG. “Il nostro piano prevede 300 milioni di investimenti per ulteriori iniziative oltreconfine che sono sostanzialmente focalizzati sull’America Latina, ma se ci saranno occasioni di sviluppo altrove, a cominciare dall’Africa, magari in partnership con altri player, siamo pronti a valutarle“.
Per leggere l’intervista integrale:
https://www.ilsole24ore.com/art/terna-dara-vita-all-hub-dell-elettricita-europa-sei-miliardi-rete-ACVJtJd
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