L’edizione 2021 di “Reinventing Higher Education” (RHE), organizzata dall’Università Luiss Guido Carli e dall’IE University di Madrid, ha unito oltre 35 esperti da 25 Paesi. Le parole del Rettore Andrea Prencipe.
Oltre 35 esperti e rappresentanti del mondo accademico, dei media, del settore pubblico e privato, provenienti da più di 25 Paesi, si sono riuniti il 15 e il 16 novembre per la XII edizione di “Reinventing Higher Education” (RHE). La conferenza annuale è stata organizzata quest’anno dall’Univeristà Luiss Guido Carli, di cui Andrea Prencipe è Rettore, e dalla IE University di Madrid. Le due giornate di dibattiti e presentazioni hanno permesso di delineare l’attuale panorama universitario post-pandemia: digitalizzazione e innovazione, nonché una maggiore connessione con le reti delle istituzioni e delle imprese per promuovere l’alta formazione del futuro, sono stati i temi centrali di RHE. Ogni anno il forum internazionale consente di valutare e analizzare lo stato della didattica e della ricerca, dialogando anche sul cambiamento e sulle innovazioni avvenuti in ambito formativo in relazione alle richieste di un mondo del lavoro in continua trasformazione.
“Durante la pandemia abbiamo frequentato un corso accelerato di futuro”, ha affermato Andrea Prencipe . “Come Università, siamo convinti che, per gestire crisi impreviste e sfide inaspettate che l’era post-Covid ci presenterà, gli studenti debbano acquisire nuove competenze, anche attraverso l’integrazione dei saperi ed un approccio multidisciplinare. Questa conferenza, pertanto, ci offre una grande opportunità, coinvolgendo accademici, leader istituzionali e del mondo aziendale per riflettere insieme su processi formativi innovativi ed una didattica enquiry based, per stimolare gli studenti alla risoluzione di problemi reali”. Secondo il Rettore, tra le sfide che il mondo dell’alta formazione e delle istituzioni dovranno affrontare, la reinvenzione dell’internazionalizzazione si posiziona al primo posto. In futuro i contesti lavorativi saranno sempre più multiculturali e internazionali: la mobilità internazionale diventa quindi un elemento imprescindibile per la formazione delle competenze dei futuri lavoratori. “Oggi – conclude Andrea Prencipe – discutiamo della necessità di continuare a garantire la mobilità di studenti e studentesse e della possibilità di continuare a fornire loro strumenti tecnologici e di contenuto nell’era post-Covid”.
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