Negli ultimi 20 anni, la quota di rinnovabili in Italia è salita dal 20% al 42%, cambiando radicalmente il sistema elettrico. Terna ha guidato questa trasformazione investendo in rete, innovazione e digitalizzazione per garantire sicurezza, efficienza e affidabilità del servizio: l’intervista all’AD e DG Giuseppina Di Foggia.
Il 2025 è stato per Terna un anno significativo poiché ha coinciso con suoi i 20 anni di attività. L’AD e DG Giuseppina Di Foggia ha raccontato al “Corriere della Sera” come sia cambiato il sistema elettrico negli ultimi due decenni e quale sia stato il ruolo del Gruppo. “Oggi la domanda elettrica nazionale è coperta al 42% da fonti rinnovabili, all’epoca valevano meno del 20% – ha rimarcato la manager – Questo ha cambiato tutto: a partire dalle infrastrutture e dalla necessità di digitalizzare la rete”. Il nuovo scenario ha costretto a modificare il modo in cui si lavora e a sviluppare le skills necessarie alla trasformazione. È mutato, inoltre, l’approccio dell’Authority che regola il settore. “In passato – ha proseguito Giuseppina Di Foggia – alla crescita degli investimenti corrispondeva un aumento delle tariffe. Oggi, la remunerazione del nostro servizio è parametrata sulla capacità di garantire maggiori efficienze e benefici al Paese”. L’incremento delle rinnovabili è stato accompagnato da una crescente necessità di stoccare energia. Con la partecipazione alla prima asta del Macse – il meccanismo di approvvigionamento per lo stoccaggio elettrico – Terna ha avuto la conferma dell’interesse da parte del mercato per l’energy storage in Italia. “Abbiamo avuto domande quattro volte superiori alla disponibilità – ha riportato l’AD e DG – con un prezzo di aggiudicazione del 65% più basso del prezzo di riferimento”.
Tyrrhenian Link, Adriatic Link ed Elmed sono le grandi opere di collegamento elettrico sottomarino a cui Terna sta lavorando. Si tratta di infrastrutture strategiche per la transizione energetica che consentiranno di potenziare la rete elettrica, integrare in modo massiccio le fonti rinnovabili, aumentare la sicurezza e l’affidabilità del sistema e rafforzare il ruolo dell’Italia come hub energetico nel Mediterraneo. “Stiamo ampiamente rispettando gli obiettivi e completando il Tyrrhenian Link – ha affermato Giuseppina Di Foggia – e lo stesso vale per l’Adriatic Link. Elmed per il collegamento sottomarino con la Tunisia procede secondo i piani e oltre a fare la nostra parte stiamo lavorando su formazione e innovazione specialistica di tecnici e manodopera locale”. Terna, intanto, si appresta a chiudere l’anno con un margine operativo, secondo previsioni, pari a 2,7 miliardi di euro. “Il trend è positivo quindi non mi aspetto sorprese negative – ha concluso la manager – siamo nella giusta traiettoria”.
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