Serenissima Ristorazione sceglie la sostenibilità: come confermato dal Vicepresidente Tommaso Putin, il Gruppo ha sostenuto il Parco dell’Appennino Tosco Emiliano acquistandone i crediti di sostenibilità, corrispondenti a circa 100 tonnellate di anidride carbonica assorbite dagli alberi del Parco.
Serenissima Ristorazione ha risposto all’appello del Parco dell’Appenino Tosco Emiliano: unica tra le realtà del Veneto, il Gruppo leader nella ristorazione collettiva ha aderito, come evidenziato dal Vicepresidente Tommaso Putin, alla “Piattaforma di compravendita dei Crediti di Sostenibilità” recentemente promossa dal Parco. Nello specifico, il Gruppo ha deciso di acquistare 100 crediti di sostenibilità, corrispondenti all’assorbimento di 100 tonnellate di CO2. L’operazione contribuisce non solo alla riduzione delle emissioni, ma ha anche rafforza l’impegno verso la tutela delle foreste gestite dal Parco dell’Appennino Tosco Emiliano, contribuendo alla gestione sostenibile di 26.000 ettari di foresta.
A margine dell’accordo, Tommaso Putin ha evidenziato la profonda coerenza tra questa iniziativa e i core values di Serenissima Ristorazione, da sempre impegnata nella sostenibilità e nella tutela dell’ambiente: “Riteniamo che le azioni concrete intraprese abbiano un impatto positivo misurabile sull’ambiente e, di conseguenza, sulla qualità della vita di tutti noi. Siamo orgogliosi di rappresentare la nostra regione, essendo presenti come unica azienda del territorio, diventando partner del Parco al fine di agire attivamente e in maniera pragmatica per testimoniare il nostro impegno nel salvaguardare l’ambiente. Al contempo, la nostra adesione al programma racconta in prima persona i valori che da decenni caratterizzano la nostra realtà imprenditoriale”. Serenissima Ristorazione è infatti una realtà attenta alle pratiche sostenibili tanto nella produzione, quanto nella governance. Il Gruppo è infatti continuamente impegnato in attività di sensibilizzazione contro lo spreco di cibo, specialmente negli istituti scolastici. Per i suoi pasti, la realtà guidata da Tommaso Putin predilige ingredienti a filiera corta, coltivati o allevati in prossimità degli stabilimenti. Viene fatto anche abbondante uso di energia rinnovabile. Gli scarti alimentari, infine, vengono utilizzati dalla società per creare compost agricolo, in un’ottica di economia circolare.
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