Dopo un ictus, un semplice prelievo di sangue può aiutare a prevedere la risposta del paziente alle terapie, personalizzando così il percorso riabilitativo. Grazie ai risultati ottenuti, Marta Truffi, ricercatrice presso il Laboratorio di Nanomedicina di ICS Maugeri S.p.A., è stata premiata con un Award per Outstanding Rapid Communication.
Lo studio ha arruolato 55 casi di ictus ischemico entro le 24 ore dall’esordio dei sintomi. I campioni di sangue sono stati raccolti nella fase acuta e dopo 7, 30 e 90 giorni dall’esordio, i primi risultati raggiunti sono piuttosto incoraggianti per la futura gestione clinica dei pazienti con ictus. Lo studio condotto dai ricercatori del Laboratorio di Nanomedicina di ICS Maugeri S.p.A. di Pavia è stato presentato in occasione della conferenza Bio-Sensing Technology di Sitges (Spagna): l’evento di portata internazionale consente la condivisione delle ricerche più attuali nell’ambito dei biosensori, health-tech e nuove tecnologie per l’individuazione rapida di analiti per la diagnostica point-of-care. "Una gioia inattesa, un premio che considero assegnato a tutto il nostro gruppo – ha commentato la dottoressa Truffi – e che ci spinge a proseguire con sempre maggiore determinazione. La pandemia ha rallentato il nostro lavoro. Abbiamo faticato tanto a causa degli accessi contingentati nei reparti e per la difficoltà in epoca Covid19 dei follow up, ma siamo andati avanti con determinazione".
È stato l’utilizzo di una tecnologia digitale ultra-sensibile, chiamata Single Molecule Array (SiMoA) e disponibile presso il Laboratorio di Nanomedicina di ICS Maugeri S.p.A., a consentire il raggiungimento dei risultati presentati in Spagna. Tale tecnologia è stata utile per l’individuazione di biomarcatori in campioni ematici di pazienti reclutati all’interno di un protocollo clinico. Lo studio è stato coordinato da IRCCS Maugeri, in collaborazione con il Policlinico San Matteo e l’IRCCS Mondino. Hanno inoltre partecipato il Laboratorio di ricerca sulle malattie neurodegenerative (Daniela Rossi e Liliana Brambilla) e le Unità di Neuroriabilitazione di Maugeri (Chiara Fassio, Antonio Nardone). "Questa ricerca che guarda al danno e al recupero da ictus – conclude la dottoressa Truffi – potrebbe avere risvolti molto importanti per personalizzare la cura dei pazienti e consentire loro cure appropriate e il migliore recupero. Siamo pronti a lavorare su un terzo biomarcatore per rafforzare il livello di previsione, e prolungarlo a sei mesi dall’evento ischemico".
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