In occasione della 5ª edizione del “Forum in Masseria”, Fabio Fritelli, Managing Director di NEXTCHEM, ha illustrato le strategie e le sfide per favorire la transizione energetica e promuovere una crescita sostenibile. L’azienda, parte del Gruppo MAIRE, è specializzata nello sviluppo di soluzioni tecnologiche a basso impatto ambientale, focalizzandosi su tre settori chiave: fertilizzanti, vettori energetici per il trasporto ed economia circolare.
Fabio Fritelli ha sottolineato come, in un Paese privo di significative risorse fossili, la sfida principale sia puntare su alternative sostenibili ai combustibili tradizionali. Una delle soluzioni indicate è il recupero chimico delle plastiche non riciclabili, attualmente destinate per lo più a discariche o termovalorizzatori. “C’è una tecnologia sperimentata alternativa che consente di recuperare le componenti di idrogeno e carbonio intrappolate nei rifiuti non riciclabili. Recuperare quanto già presente in discarica sarebbe un contributo rilevante per la transizione energetica, con emissioni di CO₂ molto più basse rispetto ai termovalorizzatori”, ha spiegato il Managing Director Fabio Fritelli – Quindi sarebbe un modo più sostenibile per gestire il rifiuto non riciclabile”.
Un esempio emblematico è la discarica di Malagrotta, da anni al centro di dibattiti nella città di Roma. “Il quantitativo di energia recuperabile contenuto nella discarica sarebbe sufficiente a coprire il 30% del fabbisogno nazionale di combustibili”, ha affermato Fabio Fritelli, evidenziando l’enorme potenziale di un sito oggi considerato solo un problema ambientale, ma che rappresenta un “piccolo tesoro”. Il processo previsto è quello della gassificazione dei rifiuti, una tecnologia che non brucia ma converte i rifiuti ad alta temperatura in un gas sintetico da cui è possibile produrre nuovi combustibili come idrogeno, etanolo, metanolo e anche Sustainable Aviation Fuel (SAF), alternativa sostenibile al cherosene. Fabio Fritelli ha infine sottolineato l’importanza del mercato mediorientale per NEXTCHEM, dove è presente l’azionista Arab Development Company (Ardeco). “Il Golfo è un’area che sta investendo i surplus generati da petrolio e gas per diventare un player geoeconomico nei prossimi decenni, puntando anche su solare e vento. Per noi è una geografia strategica”, ha quindi concluso il manager.
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