Promosso dalla Commissione Europea, l’Enquiry Based Learning è un approccio pedagogico basato sull’investigazione. Giovanni Lo Storto spiega in che modo verrà applicato e che benefici porterà agli studenti.
“L’esperienza drammatica della pandemia da Covid-19 che stiamo vivendo e che ha portato sofferenza e dolore ci lascia tuttavia nuove consapevolezze e la esigenza di applicare un nuovo modello formativo che ci permetta di affrontare tutte le accelerazioni finora vissute”: a sostenerlo è Giovanni Lo Storto, Direttore Generale dell’Università Luiss Guido Carli, in un’intervista recentemente pubblicata su “Il Messaggero”. Un futuro che non sarà il new normal tanto citato negli ultimi mesi, bensì il next normal. Per imparare a gestire i cambiamenti che avverranno una volta terminata la pandemia, bisogna cambiare modelli educativi. Il nuovo programma nasce con questo intento: “L’Enquiry Based metterà al centro lo studente: i professori non saranno più droni di contenuti ma dei designer di ispirazione. Lezioni non più contraddistinte dalla relazione frontale, ma da una nuova modalità di apprendimento che spinge le ragazze e i ragazzi a porsi delle domande. Il digitale sarà allora utilizzato come un acceleratore finalizzato a liberare la parte della docenza più creativa e innovativa”, ha spiegato Giovanni Lo Storto. Il nuovo approccio pedagogico va di pari passo con l’elemento del Life Largelearning, uno degli obiettivi principali portato avanti dalla Luiss: “Una ricchissima quantità di iniziative proposte, che vanno dalla incentivazione alla creazione di start up, al volontariato, alla partecipazione nelle attività delle Forze Armate”.
Il Direttore Generale della Luiss ha poi spostato il focus sul boom del settore digital provocato dall’emergenza sanitaria: “Siamo quanto mai consapevoli della necessità del superamento del digital divide – ha dichiarato Giovanni Lo Storto – i professionisti del futuro dovranno essere in grado di estrarre conoscenza e produrre valore dai dati digitali”. Su questa consapevolezza la scorsa estate è nata “42 Roma Luiss”, una scuola di coding rivolta a ragazze e ragazzi appassionati di informatica. Recentemente è stato introdotto anche un nuovo corso in Management e Computer Science. L’obiettivo è preparare le nuove generazioni per un mercato del lavoro che richiede sempre più skills digitali: “Per sviluppare queste competenze è necessaria una solida preparazione su algoritmi e un perfezionamento continuo sulle logiche di apprendimento automatico. Intelligenza artificiale e gestione di database applicate in diversi ambiti, dalla sicurezza informatica alla imprenditorialità, combinate con le scienze sociali sono la nuova frontiera del mondo del lavoro”, ha concluso Giovanni Lo Storto.
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