Con l’estate arrivano le infezioni intestinali che colpiscono adulti e, soprattutto, bambini. A differenza delle malattie virali respiratorie che con l’arrivo del caldo si prendono spesso una pausa, le gastroenteriti vivono la loro stagione preferita. La Professoressa e Pediatra Susanna Esposito ne parla in una recente intervista rilasciata a SkyTG24.
È estate e tante famiglie decidono di andare al mare per rilassarsi e scrollarsi di dosso la pesantezza dei mesi invernali caratterizzati da raffreddori, malumori e malattie respiratorie. Ecco però che i bambini vengono colpiti da qualche brutto virus intestinale e sono costretti a rimanere a casa. La bella stagione è infatti quella preferita dai virus e dai batteri che causano le gastroenteriti. “Nei pronto soccorso pediatrici in estate i casi che arrivano sono in numero contenuto e dovuti soprattutto a traumi e infezioni intestinali”, conferma Susanna Esposito, Responsabile del Tavolo tecnico di Malattie infettive della Società Italiana di Pediatria. I sintomi più frequenti sono diarrea, vomito e un modesto rialzo termico. A favorire la proliferazione di questi virus e batteri sono i cibi mal conservati, l’acqua delle piscinette non trattata adeguatamente e la sabbia. “I più diffusi sono il rotavirus e il norovirus che per i bambini sotto l’anno di età possono essere pericolosi a causa del rischio di disidratazione”, spiega la Professoressa ordinaria di Pediatria all’Università di Parma.
Il rotavirus e il norovirus non sono, però, gli unici “nemici” dell’estate. Tra le altre famiglie di virus che amano il caldo ci sono gli enterovirus, i quali “si manifestano con sintomi gastrointestinali e respiratori ma anche con eruzioni esantematiche, come la mani-piedi-bocca”. Ci sono poi batteri che si diffondono con la sabbia e si manifestano con vescicole sulla pelle. Infine, altri batteri comuni che scatenano la gastroenterite sono la salmonella, alcuni ceppi di Escherichia coli e lo staphylococcus aureus. Dalla prima ci si contagia prevalentemente mangiando alcuni cibi non cotti bene, latte non pastorizzato e acqua contaminata, mentre gli altri due si diffondono mediante alimenti sottoposti a sbalzi termici o lasciati al caldo per troppo tempo. L’impetigine è un’altra “malattia tipicamente estiva e contagiosa”, spiega Susanna Esposito, “colpisce soprattutto i bambini con meno di 10 anni di età e va curata con una pomata antibiotica”. La Professoressa di Pediatria conclude mettendo in guardia da zecche e pidocchi. Per quanto concerne le prime, avverte: “Le punture di questi animali possono portare infezioni come quelle da Borrelia burgdorferi, cha causa la malattia di Lyme, dalle possibili gravi conseguenze se non adeguatamente diagnosticata e trattata”. Sui pidocchi, la Professoressa sottolinea che questi non “vanno in vacanza”.
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