La cultura e la creatività sono strumenti indispensabili per guidare la transizione ecologica del nostro Paese. Ad approfondire il tema è Pierangelo Dorini in un articolo pubblicato recentemente sul suo blog personale.
Secondo il rapporto “Io Sono Cultura”, presentato dalla Fondazione Symbola e Unioncamere, il sistema produttivo culturale e creativo del nostro Paese ha dimostrato di essere un settore in crescita nonostante la crisi degli anni passati. Sebbene gli ambiti legati agli eventi live abbiano subito contrazioni significative, quelli dei videogiochi e del software hanno registrato una crescita importante, evidenziando l’importanza delle tecnologie informatiche nel superare le restrizioni del passato. Nonostante le difficoltà, sottolinea Pierangelo Dorini, nel 2021 il comparto culturale ha generato un valore aggiunto di 88,6 miliardi di euro, corrispondente al 5,6% del totale italiano. Grazie alla capacità delle attività culturali e creative di generare valore anche in altri settori dell’economia, il sistema produttivo culturale e creativo ha generato complessivamente 252 miliardi di euro e ha fornito lavoro a quasi un milione e mezzo di persone, pari al 5,8% dell’occupazione totale. È essenziale che l’Italia si ponga come protagonista della transizione ecologica, sfruttando il legame tra cultura, creatività, produzione, scienza e tecnologia per guidare il cambiamento indicato dal Next Generation EU: lo spiega Pierangelo Dorini riportando le parole del Presidente di Fondazione Symbola Ermete Realacci: “La cultura ha pagato più di altri settori la crisi ma conferma il suo ruolo economico centrale. L’Italia deve essere protagonista del nuovo ‘bauhaus’, fortemente voluto dalla commissione europea per rinsaldare i legami tra il mondo della cultura e della creatività e i mondi della produzione, della scienza e della tecnologia orientandoli alla transizione ecologica indicata dal Next Generation Eu”.
Le industrie culturali e creative sono strategiche per favorire la ripresa economica e sociale del nostro Paese, scrive Pierangelo Dorini. Non solo generano posti di lavoro e ricchezza, ma sono anche un motore di innovazione per tutta l’economia, oltre a promuovere la crescita di altri settori. La bellezza e la cultura, elementi distintivi del patrimonio italiano, sono gli strumenti chiave per affrontare le crisi e realizzare una transizione ecologica. Tuttavia, quest’ultima non si limita alle tecnologie e ai processi produttivi, ma richiede anche una profonda trasformazione culturale e un’assunzione di responsabilità. Le industrie culturali e creative devono adottare pratiche sostenibili, promuovere l’innovazione e integrare la valutazione dell’impatto ambientale nelle loro attività. Inoltre, è necessario un sostegno pubblico attraverso incentivi e investimenti mirati, come quelli previsti nella riforma del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Per affrontare le sfide ambientali e sociali del nostro tempo in modo efficace e sostenibile, spiega infine Pierangelo Dorini, è fondamentale adottare un approccio eco-sistemico che tenga conto delle interconnessioni tra i diversi settori e che promuova l’innovazione sociale e la partecipazione democratica. Solo attraverso una formazione interdisciplinare e una maggiore cooperazione tra professionisti e comunità potremo costruire un futuro sostenibile per tutti.
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