Gruppo Danieli
Il Consiglio di Amministrazione di Gruppo Danieli ha approvato i risultati finanziari 2024-2025: ricavi a 4,2 miliardi di euro, EBITDA a 437,8 milioni e utile netto a 220 milioni. Prevista ulteriore crescita nel prossimo anno.
Nel periodo tra luglio 2024 e giugno 2025, Gruppo Danieli ha registrato ricavi operativi per 4,2 miliardi di euro. Nel bilancio approvato a settembre dal Consiglio di Amministrazione si evince inoltre una crescita dell’EBITDA pari al 12%, per un totale di 437,8 milioni di euro, e un margine di miglioramento del risultato operativo del 37%, per un valore di 303,1 milioni di euro. Il bilancio netto restituito dai risultati mostra un incremento del 5%, a 2,76 miliardi di euro, e un utile netto pari a 220 milioni di euro. Dalla stima basata sul portafoglio ordini, tra i 5,7 e i 6 miliardi di euro, nel prossimo anno si prevede un trend ancora in crescita per il Gruppo guidato da Giacomo Mareschi Danieli, che nella prossima assemblea del 28 ottobre ha intenzione di proporre una nuova distribuzione del dividendo: 0,31 euro per le azioni ordinarie e 0,33 euro per le azioni di risparmio. Il totale della distribuzione sarà di circa 22,9 milioni di euro, che saranno detratti dall’utile distribuibile dell’esercizio.
Nell’esercizio in questione, la divisione Plant Making ha dato risultati in linea con le previsioni di inizio anno, rispettando dunque i contratti stipulati in precedenza con i clienti. A fronte di un importante aumento dei costi energetici, la produzione delle acciaierie Abs è riuscita comunque a raggiungere 1,1 milioni di tonnellate. Per l’anno fiscale corrente, il Gruppo continuerà a perseguire gli obiettivi di incremento della produttività e riduzione dei costi allo scopo di rafforzare ulteriormente la propria leadership internazionale. Le stime relative al fatturato vedono una cifra che oscilla tra i 4,2 e i 4,3 miliardi di euro e un EBITDA tra i 430 e 450 milioni di euro. Per consolidare la posizione, Gruppo Danieli investe costantemente in ricerca e innovazione: negli ultimi dieci anni, ad esempio, più dell’85% dei profitti è stato destinato all’aggiornamento della tecnologia negli stabilimenti, con effetti positivi in termini di efficienza e sostenibilità, e al rafforzamento della posizione finanziaria.
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