Nato durante la pandemia, il BookTok ha raggiunto 65 miliardi di visualizzazioni e creato un nuovo tipo di influencer. Alessandro Benetton ha dedicato al tema l’ultimo episodio della sua rubrica su Youtube.
La lettura è un’attività in crisi? Non secondo BookTok, il fenomeno che sta rivoluzionando il mondo dell’editoria e della cultura. BookTok è l’hashtag che identifica i video su TikTok dedicati ai libri e alla passione per la lettura. A spiegare il fenomeno è Alessandro Benetton, fondatore di 21 Invest e Presidente di Edizione. Nell’ultimo appuntamento della sua rubrica su Youtube, l’imprenditore ha raccontato come nasce il BookTok e quali le opportunità per l’editoria. “L’hashtag #BookTok è nato in America durante il periodo della pandemia, ma in pochissimo tempo è diventato un fenomeno globale – ha spiegato Alessandro Benetton – Su Tik Tok ha raggiunto ben 65 miliardi di visualizzazioni ed ha creato un nuovo tipo di influencer, ossia i booktoker, giovani amanti dei libri che condividono la loro passione online”. Sul social sono nate vere e proprie comunità di giovani che si incontrano per parlare di storie, di personaggi e dei temi che li appassionano, hub dedicati dove è possibile scambiare opinioni, consigli e titoli.
In breve tempo il fenomeno nato negli Stati Uniti ha iniziato a diffondersi globalmente, raggiugendo numeri talmente elevati da portare Alessandro Benetton a definirlo un “nuovo modo di vivere la cultura” che sembra non risentire della crisi dell’editoria: “BookTok sta avendo un grande impatto sulle vendite sia in Italia che all’estero. Grazie a questo hashtag molti libri hanno visto un’improvvisa popolarità e successo. Gli autori emergenti hanno ottenuto visibilità, mentre anche i grandi classici sono stati riscoperti da una nuova generazione di lettori”. L’imprenditore porta l’esempio di “Persuasione” di Jane Austen, romanzo al quale è stato dedicato il primo club di lettura ufficiale su TikTok. Oggi #austentok è una community con più di 17 milioni di visualizzazioni: “BookTok è molto di più e che una semplice tendenza dei social media: per l’editoria è una grande opportunità di adattarsi ai tempi e di raggiungere una nuova generazione di lettori”. Si sfata così il mito dei giovani che non leggono e che non apprezzano i grandi classici: “Nonostante il calo del 2022 sono i giovani sotto i 24 anni il motore trainante del mercato. Chi legge di meno – conclude Alessandro Benetton – sono in realtà gli adulti fino a 60 anni: più si cresce e meno tempo è possibile dedicarvi. Non a caso Daniel Pennac una volta ha detto che la vita è un perenne ostacolo alla lettura”.
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