Ripresa lenta e insidiosa

La stima del Centro di studi di Confindustria ha previsto che nel biennio 2008-2010 saranno 700.000 i posti di lavoro in meno e che anche se gli indicatori economici mondiali danno segni di ripresa, il cammino sarà lungo e faticoso a meno che non si intervenga con nuove politiche imprenditoriali per uscire “da questa situazione grigia”.

Per il presidente di Confindustria, le priorità per uscire dalla crisi saranno le grandi ristrutturazioni e le riconversioni per le quali è necessario ottenere credito. E proprio in questi giorni Tremonti ha affermato che “I soldi per le imprese li possono mettere i governi e le banche”, ma che anche se il governo ce la sta mettendo tutta, le banche devono ancora fare “moltissimo” , rimproverandole di non essersi servite dei Tremonti Bond andando contro gli interessi del Paese. Per ora i bond governativi sono stati presi solo dal Banco Popolare, invece le banche più grandi, Unicredit e Intesa Sanpaolo, venerdi scorso hanno ipotizato di non utilizzarli. E proprio per questo le maxibanche che ragionano “da grande industria bancaria”, secondo “il modello Mckinsey” sono state giudicate da Tremonti inadatte a servire un tessuto produttivo come quello italiano, “fatto per il 90-95% da Pmi”.
Inoltre ha richiamato le banche a rispettare l’Accordo comune firmato il 3 agosto sulla moratoria dei debiti alle PMI, altrimenti non ci sarà per gli istituti di credito la tanto agognata detassazione sulle perdite sui crediti.

 

 

CENTRO STUDI DI CONFINDUSTRIA : A RISCHIO 700.000 POSTI DI LAVORO