TLC: AIIP, la banda larga ha bisogno di prestazioni, non di prezzi alti

L’Associazione Italiana Internet Provider lancia l’allarme sulle tariffe wholesale fissate dall’AGCOM

Dopo la pubblicazione dei prezzi wholesale da parte dell’AGCOM, l’AIIP – Associazione Italiana Internet Provider, che riunisce circa 50 aziende, lancia l’allarme: i prezzi all’ingrosso approvati per la banda ethernet appaiono troppo elevati e non orientati ai costi sottesi. Da qui, secondo l’AIIP, un danno alla competitività del mercato a scapito di famiglie ed aziende italiane.

In un comunicato, l’Associazione evidenzia che nel tavolo tecnico indetto dall’AGCOM per calcolare il consumo medio di banda degli accessi internet italiani, TIM avrebbe fornito misure nettamente inferiori a quelle degli altri operatori, conducendo una sola campagna di misura, a differenza di altri operatori che ne hanno condotte due, rispettivamente su Fiber to the Cabinet e Fiber to the Home. “Eppure“, denuncia l’AIIP, “AGCOM ha sorprendentemente deciso di tener conto quasi esclusivamente del dato TIM, sostanzialmente escludendo dai risultati le misure di altri Operatori nonostante TIM, a differenza di altri operatori, non si è dichiarata disponibile ad una rilevazione congiunta dei dati“.

Un ulteriore elemento di criticità ravvisato dall’AIIP nell’indagine dell’AGCOM si deve al fatto che i volumi di traffico siano stati calcolati in base alla Banda Misurata anziché sulla Banda allocata, come dichiarato dalla stessa AGCOM nei provvedimenti precedenti.

Sulla base di tali considerazioni, l’AIIP evidenzia che i prezzi fissati siano troppo alti e largamente superiori ai costi sottesi. Una circostanza che, secondo l’AIIP, sarebbe confermata dal fatto che un confronto con i prezzi wholesale praticati per il medesimo servizio da un altro operatore nazionale farebbe risultare i costi di TIM superiori di 2-3 volte a quelli della concorrenza.

A conclusione della nota dell’AIIP si legge: “Ove questa inefficienza non fosse reale, cosi come ritiene AIIP, ma dovuta a valutazioni inesatte nella determinazione di prezzi all’ingrosso orientati ai costi sostenuti, gli operatori concorrenti sarebbero costretti a pagare un sovraprezzo a TIM per i servizi all’ingrosso, con il risultato di applicare prezzi più alti per le famiglie e le aziende italiane. AIIP si riserva di salvaguardare nelle opportune sedi gli interessi dei propri associati, dei cittadini e delle aziende italiane che acquistano servizi a larga banda“.