Luigi Ferraris

Mercato Energetico: i mutamenti dello scenario nell’analisi di Terna, società guidata da Luigi Ferraris

Una corrispondenza tra l’andamento della produzione energetica e l’economia del Paese: è quanto emerge dall’analisi dei dati elettrici che Terna, società guidata dall’Amministratore Delegato e Direttore Generale, Luigi Ferraris, ha pubblicato per il secondo anno consecutivo. All’incremento del 2,4% nel 2016 della produzione lorda di energia elettrica si è accompagnata, infatti, una crescita del Pil dello 0,9%.

Oltre a questo, si possono scorgere elementi incoraggianti, che fanno presupporre uno sviluppo responsabile e sostenibile, con un importante segnale di cambiamento all’interno dello scenario energetico. I dati evidenziano, in particolare, un significativo rinnovamento del parco termoelettrico: grazie all’introduzione di impianti a ciclo combinato a gas naturale, che hanno sostituito i vecchi cicli convenzionali ad olio combustibile, la produzione di energia ha registrato un incremento di circa 18TWh (+19,1% rispetto al 2015). Non deve destare invece preoccupazioni il lieve calo fatto registrare nel 2016 nel settore delle fonti rinnovabili. Dopo anni di grande crescita, infatti, una perdita di 1TWh rispetto all’anno precedente è da ascrivere al mutamento in atto. Un moderato calo della produzione fotovoltaica e un significativo decremento di quella idroelettrica rinnovabile, sono stati controbilanciati dall’incremento della produzione eolica, e in misura minore, da geotermoelettrico e bioenergie. Interessanti anche i dati relativi al consumo: dall’analisi di Terna emerge una moderata crescita del settore industriale (+0,3%), spinto in particolar modo da quello siderurgico (+4,7%), nonché una relativa tendenza alla stabilità del terziario. Il calo fatto registrare nel comparto domestico è da ascrivere, invece, alle politiche incentivanti introdotte in materia di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio. Sintetizzando, il 2016 si è chiuso con una potenza generata pari a 290 TWh, segnando un incremento di 7 TWh rispetto al 2015. Tale valore si è raggiunto soprattutto grazie alla sostanziale diminuzione delle importazioni estere: dai 51TWh del 2015 si è arrivati ai 43TWh del 2016 (-15,1%). Il calo dello 0,8% della domanda elettrica, infine, rappresenta una flessione minima, diretta conseguenza del trend positivo volto a un utilizzo più consapevole e a un’attenzione all’efficienza energetica finalizzata alla riduzione delle emissioni di CO2.

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