Valutazione bancaria

Riassumendo gli aspetti analizzati nelle precedenti sezioni si può concludere che in base agli accordi di Basilea 2, le aziende vengono sottoposte a procedure di valutazione le quali, attraverso il calcolo di un rating, identificano la classe di rischio dell’impresa e dunque la sua affidabilità dal punto di vista del merito creditizio; la determinazione del rating deriva dal risultato di un complesso algoritmo formato da analisi :

 

Quantitativa, che converge verso un indicatore statistico di PD.
La base informativa è costituita dall’analisi di bilancio, la solidità, la redditività, la liquidità sono i tre poli oggetto di analisi.
Andamentale che riguarda il comportamento nella gestione delle linee di credito,
mediante analisi dei dati di pregresso che connotano il rapporto dell’impresa con il sistema bancario e con la Centrale dei Rischi.
Qualitativo, che consente di “catturare”gli elementi specifici di rischio, l’analisi è rivolta ad esaminare la strategia adottata dall’impresa, la coerenza tra la stessa e la struttura aziendale, i concorrenti e il settore, il posizionamento competitivo e le prospettive di crescita misurate sulla base dell’andamento del mercato e delle capacità di programmazione dell’impresa. Spesso è costruita mediante la somministrazione di diversi questionari e stesura di business plan.

La valutazione del rating è solitamente espressa su una scala crescente di rischio di default dell’impresa con al livello piu’ basso (rischio di default alto) l’indicatore “C” o “D” , mentre la situazione opposta livello piu’ alto (rischio di default estremamente contenuto) prevede l’indicatore “AAA “

Classi di rating

Il rischio dell’impresa viene associato alla “Probabilità di Default” della impresa stessa, che consiste nella probabilità che una impresa non sia in grado di far fronte ai propri impegni finanziari entro dodici mesi.

Si ricordi che per Basilea 2, una impresa viene considerata insolvente se non paga una rata di un debito scaduta da oltre 90 giorni, e per l’Italia, tale limite è stato elevato a 180 giorni per i primi 5 anni.

Ormai tutte le banche hanno sostituito o integrato la tradizionale valutazione fatta dal “settorista” con un’ analisi automatica fornita da un sistema di scoring. I sistemi di scoring prevedono una valutazione di tipo oggettivo di elementi quantitativi (bilanci, e rendiconti finanziari). Quindi, l’analisi quantitativa compiuta dalla banca, che si basa fondamentalmente sugli indici di bilancio rappresenta la base piramidale sul quale si basa ogni ricerca di informazioni sull’impresa da finanziare, essa viene effettuata tramite modelli automatici di scoring, non si conoscono quali siano i reali principi guida, ma si può affermare che gli indici più importanti, sono quelli enunciati nel precedente capitolo. L’analisi del bilancio risulta essere elemento di valutazione di importanza critica e viene svolto in via primaria dal sistema di scoring. Con tecniche di analisi discriminante vengono cercati i rapporti di bilancio che meglio separano le imprese buone da quelle cattive. Quindi si crea in base alla funzione discriminante una sorta di scala termometrica con cui si misura lo stato di salute dell’azienda espresso, come per i termometri, con dei valori numerici. Trovata la funzione discriminante basta inserire per ogni azienda gli indicatori di bilancio richiesti e si ottiene il giudizio sull’impresa.
in questa sezione si effettuerà un’ analisi semplificata a scopo esplicativo di un’azienda X per mezzo degli indici di bilancio mostrati nelle sezioni precedenti, il giudizio espresso sarà il risultato della valutazione dell’azienda basata sull’analisi quantitativa perchè è più oggettiva, essendo basata su dati veritieri e di tipo contabile ; infatti gli aspetti non finanziari e qualitativi avranno solo la funzione di precisare il giudizio tecnico fornito dagli indicatori di bilancio.
Con tale analisi si identificheranno alcuni indici di bilancio atti a sintetizzare i diversi tipi di score:

score economico; consente di valutare l’azienda nella sua
capacità di produrre ricchezza per remunerare i diversi
stakeholders. La situazione economica potrà dirsi equilibrata se il
flusso dei ricavi prodotto dalla gestione si profila tendenzialmente
idoneo a coprire il flusso di costi richiesto dalla produzione di beni o
servizi per il mercato.

score finanziario; è espressione del grado di indebitamento dell’impresa. Alti livelli di indebitamento risultano pregiudizievoli nell’accesso a nuovi finanziamenti bancari.

score patrimoniale; evidenzia la capacità dell’impresa di far fronte con fonti a lungo agli impieghi immobilizzati, e con fonti a breve termine agli impieghi rotativi espressi dal capitale circolante.

score di solvibilità; valuta il grado di rischio finanziario che corre il finanziatore esterno all’impresa. Tale rischio è espresso dalle condizioni di solidità patrimoniale dell’impresa. In concreto vanno considerati due elementi: la verifica delle relazioni esistenti tra fonti ed impieghi di capitale a medio-lungo termine; la valutazione della”consistenza” e della “funzione di garanzia” che può essere esercitata dal Capitale Proprio rispetto all’intera massa dei debiti.

Agli indici di bilancio rappresentati in tabella si attribuirà un punteggio a secondo del range in cui rientrano per poi attribuire dei “pesi”, secondo l’importanza dell’indice, per ottenere un risultato che sarà considerato espressivo della capacità dell’azienda di perdurare nel tempo.

Q = a1X1+ a2X2+ a3X3+ … + anXn

dove:
Xi sono i giudizi degli indici di bilancio considerati fondamentali ai fini dell’analisi specifica;
ai sono i pesi attribuiti a ciascun indice di bilancio;
Q è il punteggio determinato per l’azienda oggetto di valutazione.

Il punteggio Q ottenuto sarà rapportato alla somma dei pesi, il risultato sarà confrontato con le fascie di rating rappresentate dalla tabella sottostante:

Fasce di rischio

Gli indici di bilancio considerati e i relativi pesi attribuiti sono rappresentati dalla tabella sottostante:

Indici rilevanti nella valutazione Bancaria