Eni, parte la rivoluzione di Claudio Descalzi

Claudio Descalzi, svela la sua Eni. Parte il modello integrato diviso per target industriali. Befera nella vigilanza. Approvate dal cda anche le linee guida del programma di buy back deliberato dall’assemblea fino a un controvalore massimo di 6 mld.

Somiglia un po’ a Exxon Mobil l’Eni ridisegnata da Claudio Descalzi. Al nuovo Amministratore Delegato, nominato il 9 maggio scorso, sono bastate meno di tre settimane per varare il riassetto organizzativo del gruppo e portarlo all’esame e all’approvazione del cda presieduto da Emma Marcegaglia. La riorganizzazione è destinata a diventare operativa nel giro di alcune settimane. La nuova struttura organizzativa non è solo un’operazione di maquillage, ma ha obiettivi ambiziosi: massimizzare il valore della strategia di Eni, sempre più basata sulla crescita selettiva nel settore Upstream e al recupero di profittabilità nei settori sofferenti del mid-downstream. C’è poi un altro effetto che si dispiegherà quando la riorganizzazione sarà a regime, ovvero un taglio di almeno il 15% dei costi corporate, perché tutte le funzioni di servizio al business saranno centralizzate. Claudio Descalzi ha mandato in soffitta la vecchia articolazione in divisioni, preferendole un modello integrato, organizzato per obiettivi industriali. Così la vecchia Exploration e Production ora si farà in tre, dividendosi in altrettante unità di business, ciascuna guidata da un manager interno: Exploration (Luca Bertelli), Development Operations and Technology (Roberto Casula) e Upstream (Antonio Vella). Il Refining & Marketing, con le società Versalis e Syndial, confluirà invece nell’unità di business Downstream and Industrial, affidata a Salvatore Sardo, già chief operations officer della corporate. Alle nuove unità di business si affiancheranno le due già esistenti, Midstream e Retail Gas&Power, con i corrispettivi responsabili, Marco Alverà e Angelo Zaccari. Per Claudio Descalzi, “l’obiettivo di questa riorganizzazione è mettere a fattore comune tutte le risorse di Eni, accorciando le linee di contatto, evitando dupplicazioni e trasformandola in una società operativa. Questo favorirà la massima efficienza nei tempi, nei costi e negli investimenti, e ci permetterà di rispondere in mondo rapido e flessibile alle sfide di business che stiamo affrontando”. Con la nuova struttura il gruppo modificherà anche il reporting finanziario, presentando i risultati per i settori Upstream, Midstream, Downstream. Ma andando più a fondo nel nuovo organigramma si scoprono anche altre novità. Per esempio è stata creata la funzione Services & Stakeholder relations, affidata a Claudio Granata. Tra le conferme eccellenti della gestione di Claudio Descalzi, invece, spiccano quelle di Massimo Mondazzi, chief financial officer. Massimo Mantovani, direttore affari legali, Marco Petracchini, responsabile internal audit e Fabrizio Barbieri, a capo delle risorse umane e organizzazione. Il cda ha poi scelto i componenti dell’organismo di vigilanza, con una new entry a sorpresa: Attilio Befera, l’ex numero uno dell’Agenzia delle Entrate, nominato presente e come esterni Ugo Draetta e Claudio Varrone. Completano il comitato gli interni (e riconfermati) Mantovani, Petracchini e Barbieri. Il cda ha anche approvato le modalità di attuazione del programma di buy back già deliberato degli azionisti l’8 maggio scorso. Il programma varato dalla nuova Eni di Claudio Descalzi prevede il riacquisto “in una o più volte e comunque entro 18 mesi dalla data della presente delibera fino a un massimo di 363 milioni di azioni ordinarie Eni e per un ammontare comunque non superiore a 6 miliardi, comprensivi rispettivamente del numero e del controvalore delle azioni proprio acquistate successivamente alla delibera assembleare di autorizzazione all’acquisto di azioni proprie del 16 luglio 2012, a un corrispettivo unitario non inferiore 1,102 euro e non superiore al prezzo ufficiale di borsa registrato dal titolo nella seduta di borsa precedente ogni singola operazione, aumentato del 5% secondo le modalità operative stabilite nei regolamenti di organizzazione e gestione di Borsa Italiana”
FONTE: Milano Finanza
AUTORE: Angela Zoppo