Bernardo Bertoldi: il caso “Sergio Marchionne at Chrysler”

La scomparsa di Sergio Marchionne è tra gli eventi che hanno inesorabilmente segnato il 2018. A distanza di mesi, è ancora forte il ricordo del Top Manager a cui il Professor Bernardo Bertoldi nel 2015 dedicò uno studio insieme a Rob Kaplan, già Vicepresidente di Goldman Sachs e oggi Presidente della FED di Dallas.

 

Pubblicato nell’ambito della collaborazione con l’Harvard Business School, il caso “Sergio Marchionne at Chrysler” è stato ripreso anche lo scorso 26 luglio, in concomitanza con la notizia della sua scomparsa, su “Il Sole 24 Ore”.
Bernardo Bertoldi spiega come lavorando sul case study le convinzioni iniziali dei due autori siano state smentite. Se in una prima fase ipotizzavano che l’eccezionalità del caso risiedesse nelle tecniche e nelle operazioni di finanza applicate nei primi 18 mesi in Chrysler, si sono poi ricreduti: “L’eccezionalità del caso era il gruppo di leader che in pochi mesi aveva fatto ribattere il cuore di un’azienda in arresto cardiaco attraverso visione, dedizione e convinzione fuori dal comune“. Il lavoro di ricerca ha fatto emergere come la grande intuizione di Marchionne sia stata quella di fondere leadership e management, due attività svolte in azienda da figure diverse e studiate nelle università come due scienze separate. Lui invece è riuscito a dare vita a un nuovo stile in cui entrambe convivono, che “prevede di gestire un gruppo di leader pianificando, facendo problem solving, decidendo con il gruppo seduta stante; facendo tutto questo, il leader guida un gruppo di leader, non di manager“.
Nell’approfondimento curato dal Professor Bernardo Bertoldi si evince anche come questo nuovo stile di leadership abbia bisogno che il gruppo, i suoi membri e il suo leader siano eccezionali. E “un gruppo per essere eccezionale ha bisogno di un significato, di una sfida che valga la pena di essere affrontata” come ripeteva spesso anche lo stesso Marchionne: “Siamo qui e lo facciamo perché abbiamo una missione“. E se “i membri di un gruppo eccezionale devono essere volontari, neofiti e dedicati“, il leader di un gruppo eccezionale si contraddistingue come “un pragmatico sognatore” che rende la missione “concreta e seducente“. È lui che “decide il piatto da cucinare e ne definisce gli ingredienti“, anche nella consapevolezza che “scovare i talenti che possono fare cose che il gruppo non sa fare è necessario per rendere il gruppo migliore del suo leader e della somma dei singoli“.
Nell’articolo de “Il Sole 24 Ore” dedicato al caso “Sergio Marchionne at Chrysler”, il Professor Bernardo Bertoldi e Rob Kaplan chiudono con un pensiero dedicato al Top Manager: “Oggi certo è un giorno triste ma è soprattutto un giorno di responsabilità per quel gruppo di leader che ora ha il privilegio di dover preservare la cultura che Marchionne ha lasciato e di continuare nell’impegno a perseguire la missione di Sergio e delle aziende cui lui ha ridato la vita“.

 

Per maggiori informazioni:
https://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2018-07-25/il-segreto-leadership-metodo-marchionne–caso-studio-ad-harvard-203046.shtml